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Glucksmann è la novità della sinistra francese ma non vuole raccogliere la sfida elettorale di Macron per sbaragliare Le Pen

Imagoeconomica

Raphael Glucksmann, figlio quarantenne del famoso filosofo André e fondatore del gruppo progressista Place publique, è la novità della sinistra francese uscita dalle elezioni europee stravinte dall’estrema destra della coppia Le Pen-Bardella. Unendosi ai Partito socialista, che ha contribuito a far rinascere dalle ceneri, ha raccolto un onorevolissimo 14%. Ma di fronte alla mossa di poker del Presidente Emmanuel Macron, che ha scompaginato i giochi sciogliendo il Parlamento nazionale e convocando le elezioni politiche anticipate per il 30 giugno al primo turno e per il 7 luglio al secondo, Glucksmann sembra aver perso la bussola. Anziché raccogliere la sfida puntando all’unità di tutte le forze del centrosinistra per sbaragliare l’estrema destra al secondo turno se l’è presa con Macron, a cui non ha risparmiato critiche, spesso ingenerose e pregiudiziali, in tutta la campagna elettorale come se il Presidente non fosse il più ardente europeista che il Vecchio continente può oggi offrire e il vero antagonista della destra della Le Pen. “Il voto è un azzardo. Quella di Macron è una sfida” ha commentato infuriato Glucksmann. Ma quando perdi la prima mano, che cosa devi fare se non ribaltare il tavolo? Perché Glucksmann non pensa al secondo turno delle politiche e a unire un fronte repubblicano che vada dai macroniani ai socialisti e alle forze moderate e progressiste che non vogliono finire in mano a un Governo di estrema destra? Se ci proverà, la via della Le Pen, che non ha molte alleanze a portata di mano, si farà in salita. In caso contrario sarà inutile prendersela con Macron se, nemmeno di fronte all’emergenza, la sinistra francese è in grado di fare unità e per Gluksmann sarà una sconfitta che non potrà essere addebitata ad altri.

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Categories: Politica