Le obbligazioni sono titoli di debito rilasciati da diversi enti come imprese, Stati sovrani, Pubbliche amministrazioni ed organizzazioni internazionali per finanziarsi.
Per un investitore essi costituiscono titoli di credito che conferiscono il diritto di percepire, secondo la modalità fissata, gli interessi e, una volta raggiunta la scadenza, la restituzione del capitale nominale.
Famiglie ed investitori istituzionali sono tra i principali investitori. Gli investitori istituzionali sono società specializzate, fondi di investimento, assicurazioni e banche, che possiedono la maggioranza delle obbligazioni presenti sui mercati. Con il termine di cedole sono indicati gli interessi pagati dalle obbligazioni, solitamente ogni tre, sei o dodici mesi.
Riguardo i rischi, ogni tipo di obbligazione ha caratteristiche diverse e, alla data di scadenza dell’obbligazione, è previsto il rimborso del capitale prestato dagli investitori. Il rischio principale riguarda l’impossibilità del debitore di ripagare, in parte o totalmente, quanto stabilito, determinando quindi il caso di insolvenza o default.
Le obbligazioni sono descritte nel Codice Civile italiano dagli articoli 2410 e seguenti.
CARATTERISTICHE
Ogni obbligazione ha sempre alcune caratteristiche principali:
– un valore nominale indica il capitale che viene sottoscritto nella fase iniziale (su cui si calcolano gli interessi), e corrisponde al valore al quale l’emittente si impegna a rimborsare il titolo alla scadenza, al netto degli interessi;
– una cedola rappresenta l’interesse periodico che l’emittente paga ai propri obbligazionisti. Il termine deriva dall’ormai antiquata usanza di staccare un tagliando al pagamento. In funzione delle modalità di pagamento delle cedole le obbligazioni possono essere ulteriormente distinte:
a) obbligazioni senza cedola (o zero coupon), come BOT e CTZ;
b) obbligazioni con cedola fissa (o tasso fisso) che prestabiliscono l’importo da versare per ogni scadenza, come i BTP;
c) obbligazioni a tasso variabile indicizzate a parametri prestabiliti, come ad esempio inflation linked bonds, CCT ecc.;
– una scadenza che indica la data entro la quale viene restituito all’obbligazionista il proprio capitale iniziale. Le obbligazioni possono essere a breve, medio e lungo termine.
GLI EMITTENTI
Un emittente rappresenta la società o lo Stato che hanno rilasciato l’obbligazione indebitandosi quindi sul mercato. Il pagamento degli interessi e la restituzione del capitale investito dipende dalla solidità economica dello stesso emittente. Si possono innanzitutto distinguere diverse categorie di emittente:
– Stati sovrani: propongono almeno in teoria il massimo livello di affidabilità, maggiore di ogni altra emissione di istituzioni residenti con l’eccezione dei Paesi emergenti;
– Enti sovranazionali (BEI, WORLD BANK, EBRD, IADB ecc.): sono istituti bancari internazionali costituiti e garantiti da comunità sovrastatali, come l’Unione Europea, al fine di raccogliere i fondi per investimenti e sviluppo economico di precise aree geografiche. Con un livello massimo di affidabilità, essi sono gli emettenti più presenti e costanti sull’euromercato;
– Enti ed Agenzie pubbliche: beneficiano in modo diretto e indiretto della garanzia dello Stato (FFSS, ENEL, ENI, FANNIE MAE ecc.) e quindi vantano lo stesso livello di affidabilità con le dovute eccezioni;
– Banche ed istituzioni finanziarie: possiedono una maggiore affidabilità al confronto di altri emittenti non statali, essendo legate ad un sistema di controlli della banca centrale ed altre autorità nel settore;
– Emittenti corporate: sono società che operano in diversi settori economici e con diverso grado di affidabilità, quindi più esposti alla volatilità dei mercati.