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Global Wealth Report: l’Italia abbandona la top 10 per ricchezza pro-capite

Il Global Wealth Report di Credit Suisse mostra come nell’ultimo anno e mezzo nel mondo la ricchezza sia diminuita complessivamente di 12,3 mila miliardi di dollari, di cui l’88,6% è stato perso in Europa – In Italia ha pesato la perdita di capitalizzazione di Borsa, l’apprezzamento dell’euro sul dollaro e la stagnazione dei prezzi delle case.

Global Wealth Report: l’Italia abbandona la top 10 per ricchezza pro-capite

Addio top 10. La recessione e l’apprezzamento dell’euro sul dollaro ci hanno fatto arretrare nella classifica stilata nell’annuale Credit Suisse Global Wealth Report. Il Paese più ricco del mondo si conferma la Svizzera, con 470mila dollari, seguono l’Australia a 355mila e Norvegia a 330mila. L‘Italia, che rientra nelle nazioni di seconda fascia tra quelle che superano i 200mila dollari, è stata superata dalla Svezia che, con i suoi 237.297 dollari pro capite, quest’anno si piazza in decima posizione. 

Ma come non mancano di avvertire gli ultimi studi internazionali, la crisi è globale e nell’ultimo anno e mezzo nel mondo la ricchezza è diminuita complessivamente di 12,3 mila miliardi di dollari, un 5,2% in meno rispetto all’anno precedente. All’Europa si deve imputare gran parte di questa perdita: ben 10,9 mila miliardi di dollari sono andati persi nel Vecchio continente. Di questi 2,1 trilioni di dollari sono venuti a mancare in Italia, 2,2 alla Francia e 1,9 alla Germania. Un’altra area geografica che ha subito una pesante flessione è stata la regione Asia-Pacifico, con un calo di 1.400 miliardi di dollari. Il Nordamerica ha invece registrato un modesto incremento pari a 882 miliardi di dollari. Anche la Cina, il Giappone e la Colombia (+16%) hanno visto aumentare la ricchezza privata.

Dall’analisi di Credit Suisse emerge che due terzi della ricchezza in Italia proviene da asset immobiliari, che hanno risentito in modo negativo del trend globale che ha visto i prezzi delle case mantenersi relativamente piatti. Il restante terzo invece proviene da asset finanziari ma il nostro Paese è uno di quelli che ha registrato tra le maggiori flessioni in termini di capitalizzazione di Borsa: -23% nell’ultimo anno. Una sorte simile è toccata anche alle Piazze di Portogallo e Ucraina (-30%) e più del 40% è stato perso in Argentina, Grecia e Serbia. Al contrario i corsi sono saliti di più del 15% in Thailandia, Tunisia, Vietnam, Messico e nelle Filippine. Anche l’Irlanda si è ripresa dalle sue recenti battute d’arresto con una sensibile crescita dell’88%. 

Un’altra curiosità che emerge dal Report di Credit Suisse è che il 4% dei milionari mondiali (individui con una ricchezza superiore al milione di dollari) è italiano, anche se il numero di milionari in Italia è sceso da 1,5 milioni a 1,2 milioni nell’ultimo anno. Nel mondo ci sono 29 milioni di milionari, pari all’1% della popolazione mondiale e controlla il 40% della ricchezza globale. Mentre i soggetti UHNW, quindi con patrimoni netti superiori a 50 milioni di dollari, sono circa 84.500 di cui il 47% risiede in nordamerica, il 26% in Europa e un 15% nei paesi di Asia-Pacifico, escluse la Cina (5,6%) e India.

Per quanto riguarda il futuro, Credit Suisse prevede che “la ricchezza è destinata ad aumentare di quasi il 50% nei prossimi cinque anni da 223.000 miliardi di dollari del 2012 a 330.000 miliardi nel 2017. Il numero di milionari aumenterà di circa 18 milioni, raggiungendo quota 46 milioni nel 2017″ e la Cina sorpasserà il Giappone come il secondo paese più facoltoso a livello mondiale. “Le prospettive per l’Europa sembrano meno rosee in quanto il patrimonio delle famiglie è stato attaccato su più fronti. I mercati azionari sono andati male, i prezzi delle case sono rimasti pressoché fermi e il deprezzamento delle valute non ha fatto che contribuire all’andamento negativo generale”. Insomma per riconquistarsi un posto nella top 10 l’Italia dovrà rimboccarsi le maniche. 

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