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Glifosato e cancro: Bayer condannata a maxi risarcimento

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Il colosso farmaceutico tedesco Bayer dovrà pagare un maxi risarcimento danni da 2,055 miliardi di dollari a una coppia malata di cancro. Lo ha stabilito la giuria del tribunale di Oakland, in California, riconoscendo che Alva e Alberta Pilliod per 30 anni hanno utilizzato il diserbante Roundup della controllata Monsanto, basato sul glifosato, e che questo ha rappresentato un “fattore significativo” nella malattia di entrambi. Bayer ha già fatto ricorso, ma intanto è la terza sconfitta giudiziaria che incassa negli Stati Uniti, l’ultima delle quali a fine marzo, quando una giuria di San Francisco aveva analogamente stabilito che la casa tedesca debba versare 80 milioni di dollari in risarcimenti danni a Andrew Herdemann, un coltivatore californiano anche lui ammalato di tumore dopo 26 anni di utilizzo di Roundup.

E’ del 2018 invece la sentenza che lo scorso agosto aveva riconosciuto 290 milioni di dollari di risarcimento a Dewayne Johson, ex guardiano di un parco. L’ammontare era stato successivamente rivisto al ribasso da un giudice a 78,5 milioni. L’ultima resta dunque la sentenza più pesante per Bayer, visto che la vittima è una coppia e che nella cifra di oltre 2 miliardi è incluso anche 1 miliardo di danni punitivi. Si tratta di una cifra elevata che, secondo alcuni osservatori, potrebbe spingere Bayer a patteggiare le innumerevoli cause su Roundup. Un patteggiamento globale che potrebbe valere 5 miliardi di dollari.

Intanto, inevitabilmente il caso sta avendo ripercussioni negative sul titolo alla Borsa di Francoforte: le azioni Bayer ha toccato in apertura il minimo da sette anni, intorno ai 53 euro, mentre a fine mattinata sta un po’ limitando i danni, cedendo comunque più del 2%.

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