Le Borse europee risalgono dopo la pubblicazione del dato sugli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, che è risultato ben superiore alle attese a luglio (+2% contro stime per +0,1%).
Intorno alle 15 Piazza Affari vira in positivo e arriva a guadagnare lo 0,5%. Parigi e Francoforte, dopo un breve passaggio in rialzo (+0,2%), si appiattiscono sulla parità. La volatilità rimane comunque alta.
L’euro ha ulteriormente frenato sulla moneta americana tornando sotto quota 1,14. Il cambio si attesta a 1,1363 dollari.
Intanto, Per il secondo giorno di fila i future a Wall Street sono in rally preannunciando un’apertura in forte rialzo di 450 punti per il Dow. Non è tuttavia detto che i guadagni si mantengano fino alla fine degli scambi, come dimostrato ieri dal repentino cambio di rotta che ha portato i listini a chiudere in ribasso per la sesta seduta di fila.
Per l’S&P 500 si e’ trattato della striscia temporale più lunga dal 2012. E una contrazione odierna segnerebbe la prima volta dal novembre 2011 con flessioni per sette giornate consecutive. A questo punto, l’indice benchmark e il Nasdaq rischiano di registrare il più ampio calo mensile dall’ottobre 2008. Per il Dow agosto potrebbe essere archiviato con la più ampia flessione dal febbraio 2009.
In Asia l’azionario è stato misto: nonostante ieri la banca centrale cinese abbia tagliato i tassi per la quinta volta in nove mesi, lo Shanghai Composite ha accelerato al ribasso sul finale perdendo l’1,3%. In Giappone invece il Nikkei è riuscito a interrompere una serie di sei sedute di fila in calo con un +3,2%. La stessa banca centrale di Pechino ha lanciato oggi stimoli addizionali iniettando 140 miliardi di yuan (21,8 miliardi di dollari) nel sistema interbancario attraverso operazioni di liquidità di breve termine.
La People’s Bank of China fece una mossa simile nel 2013 fornendo da uno a tre giorni di linee di credito alle banche commerciali. In Usa intanto arrivano buone notizie: gli ordini di beni durevoli sono cresciuti a luglio per il secondo mese di fila.
L’incremendo è stato del 2%, ben oltre le stime ferme a un +0,1%. I future del Dow hanno accelerano rispetto all’andamento precedente alla pubblicazione del dato: guadagnano +354 punti, il 2,25%; quelli dell’S&P 500 avanzano di 42,5 punti, il 2,27%, quelli del Nasdaq aggiungono 100,25 punti, il 2,49%.
Il petrolio a ottobre sale dell’1,2% a 39,78 dollari al barile.