Le Borse si scrollano di dosso le tensioni geopolitiche e chiudono in territorio positivo. Rimbalza Mosca che sale dell’ 1,5%. Il Ftse Mib guida comunque i rialzi con un guadagno del 2,16%, Parigi +1,5%, Madrid +1,59%, Londra +0,99%, Francoforte +1,27% all’indomani della delusione sul bollettino mensile diffuso ieri Bundesbank che ha indicato un Pil tedesco in stagnazione nel secondo trimestre.
Il rimbalzo dei listini del Vecchio Continente ha seguito lo stesso tragitto dei mercati asiatici grazie all’allontanarsi della prospettiva di un embargo più rigido nei confronti di Mosca e della discesa dell’euro sotto quota 1,35 sul dollaro. In chiusura l’euro dollaro scambiava a 1,3470 (-0,4%). Lo spread Btp Bund chiude in calo a 160 punti base.
I buoni dati arrivati dagli Usa hanno rafforzato il rimbalzo. Piazza Affari ha incrementato i guadagni in particolare dopo il dato relativo alle vendite di case esistenti in giugno, risultato in crescita del 2,6% su mese, lievemente meglio delle previsioni. Per il mese di maggio l’indice calcolato dalla Federal Housing Finance Agency sui prezzi delle abitazioni statunitensi è salito dello 0,4%, dopo essere rimasto stabili ad aprile. Il dato centra perfettamente le attese degli analisti. Su base annua si è registrato un incremento dei prezzi del 5,5%, dal +5,9% precedente.
Quanto all’industria, sale a 7 punti l’indice Fed Richmond sul settore manifatturiero relativo al mese di luglio, dopo che a giugno si era attestato a 3 punti. Le attese degli analisti erano per un indice pari a 5 punti. Infine, l’inflazione. Il costo della vita negli Stati Uniti è salito nel mese di giugno con minor vigore, rafforzando il punto di vista del governatore della Fed, Janet Yellen, che riteneva temporanei gli aumenti di maggio. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo un guadagno dello 0,4% del mese precedente. Su base annua l’inflazione è cresciuta secondo le attese a +2,1%. Un movimento che lascia pensare a un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed in anticipo rispetto alle attese e che ha rafforzato il dollaro.
I dati macro e i titoli petroliferi sostengono Wall Street che oggi ha incassato alcuni dati deludenti sul fronte delle trimestrali. Vendite su Coca Cola, Netflix e McDonald’s. L’utile di McDonald’s nel secondo trimestre è calato, anche se solo dell’1%, a causa delle difficoltà nell’attrarre nuovi clienti, un problema che secondo la società non si risolverà in fretta. La previsione è infatti che le vendite dell’intero anno siano relativamente simili alla performance deludente vista nei primi sei mesi, tanto più che non sono attesi cambiamenti operativi di rilievo, come ha detto l’amministratore delegato Don Thomspon.
Nonostante le vendite siano aumentate del +3% a livello globale, il gigante americano delle bevande Coca Cola ha riportato profitti per 2,6 miliardi di dollari (58 centesimi per azione), in calo del 3% rispetto ai 2,68 miliardi (59 centesimi per azione) dello stesso periodo del 2013. Se si escludono le voci straordinarie, il profitto è salito a 64 centesimi per azione.
Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello 0,35%, l’S&P500 dello 0,57% e il Nasdaq dello 0,79%. Il petrolio Wti trattava a 104,53 (-0,06%). L’oro cedeva lo 0,59% a 1.307,8 dollari l’oncia.
Il colosso bancario svizzero Credit Suisse ha chiuso il secondo trimestre dell’anno archiviando la perdita più pesante degli ultimi sei anni a causa del maxi patteggiamento da 2,8 miliardi di dollari col fisco Usa. Si tratta di un rosso di 700 milioni di franchi, pari a 576 milioni di euro. Nello stesso trimestre dell’anno scorso Credit Suisse aveva registrato un utile di 1,05 miliardi di franchi.
A Piazza Affari brillano Enel (+4,38%), che beneficia di un report positivo di JP Morgan che ha alzato il prezzo obiettivo da 4,45 a 4,9 euro, e Saipem +4,15%. Il mercato scommette sulla cessione delle quote da parte del suo azionista di controllo Eni. Ulteriori elementi, secondo indiscrezioni pubblicate dal Sole24Ore, potrebbero emergere il prossimo 31 luglio quando l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi presenterà, assieme ai conti trimestrali, un aggiornamento del piano strategico.
In evidenza A2A (+4,02%) e Stm (+3,8%), quest’ultima sulla scia dei buoni risultati diffusi ieri da Texas Instruments. Positivo il comparto bancario: Unicredit +0,7%, Ubi +1,62%, Intesa +1,9%, Banco Popolare +2,26%, Mps +0,92%, Bpm +2,76%. In fondo al Ftse Mib Mediaset -0,76%, Ferragamo -0,59%, Buzzi Unicem -0,08% e Fiat -0,07%.
Sull’Aim ha debuttato oggi lo storico locale milanese Blue Note. In fase di collocamento la società ha raccolto 1 milione di euro, il flottante al momento dell’ammissione è del 39,68% con una capitalizzazione pari a circa 4,5 milioni di euro. Il titolo ha però lasciato sul terreno il 4,8%.