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Gli Usa e Draghi danno sprint alle Borse

Le parole di Mario Draghi e le belle sorprese sul fronte del lavoro negli Stati Uniti danno ossigeno alle Borse. Nel primo pomeriggio Piazza Affari consolida i guadagni (+0,83%), così come gli altri principali listini europei: Londra +0,66%, Parigi +0,88% e Francoforte +0,98%. Ancora più entusiasmo a Wall Street, dove in apertura l’indice Dow Jones ha toccato per la prima volta i 17mila punti (17.015,92, +0,29%). Bene anche il Nasdaq (+0,35%) e l’indice S&P500 (+0,29%).

Oggi il presidente della Banca centrale europea ha confermato l’intenzione di portare avanti nei prossimi mesi una politica monetaria “ancora più accomodante” e ha fatto sapere che il Consiglio direttivo è unanimemente favorevole all’utilizzo di misure espansive non convenzionali.

“La Bce prenderà nuove misure, se necessarie, per combattere un periodo troppo prolungato di bassa inflazione”, ha ribadito Draghi, affermando che  la Banca centrale europea monitorerà con attenzione le ripercussioni sugli sviluppi geopolitici e quelli del tasso di cambio dell’euro.  

Prima della conferenza stampa di Draghi, l’Eurotower aveva confermato il tasso di riferimento dell’Eurozona allo 0,15%, il minimo storico raggiunto il mese scorso con l’ultima riduzione. Invariati anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali (0,40%), e il tasso con cui la Bce retribuisce i depositi che custodisce per conto delle banche commerciali (-0,10%).

L’altro fattore che nel pomeriggio ha determinato la svolta sui listini è legato al mercato del lavoro degli Usa. A giugno le aziende statunitensi hanno creato molti più posti di lavoro del previsto, mentre il tasso di disoccupazione è calato al minimo da settembre 2008. 

Nel dettaglio, i nuovi posti sono stati 288mila, contro i 215mila attesi dagli analisti. Lo ha comunicato il dipartimento del Lavoro, precisando che il tasso di disoccupazione è calato al 6,1%, mentre gli analisti attendevano un dato invariato al 6,3%.

Markit inoltre fa sapere che l’indice Pmi servizi degli Stati Uniti è salito il mese scorso a 61 punti, dai 58,1 di maggio. Si tratta del terzo rialzo negli ultimi quattro mesi e della maggior crescita dell’output dall’ottobre del 2009.

Quanto ai singoli titoli del Ftse Mib, il migliore rialzo è quello di Mediaset (+3,87%). A innescare l’ondata di acquisti sul titolo del Biscione (che già ieri aveva guadagnato il 2,5%) sono le anticipazioni secondo cui il gruppo italiano e Telefonica sarebbero ormai prossimi a raggiungere un accordo sulla spagnola Digital+.

In luce anche Finmeccanica (+2,5%) e Saipem (+2,4%) dopo che l’amministratore delegato Mauro Moretti ha annunciato la presentazione entro l’anno di un piano industriale completamente rinnovato

Debutto senza scossoni per il titolo Fincantieri, che rimane agganciato al prezzo dell’Opa (0,78 euro). Ancora un deciso rialzo, invece, per Fineco, che nel secondo giorno di contrattazioni balza del 4,6%, dopo il +8,1% dell’esordio.

Viaggiano in coda al listino principale Banco Popolare (-1,19%), Enel (-0,91%), Snam (-0,76%) e Tod’S (-0,60%).

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