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Gli elettrodomestici annullano il crollo da lockdown

Euronics

“Non avremmo mai pensato di commentare risultati così positivi per il nostro settore in una emergenza tanto drammatica – ha esordito Manuela Soffientini, presidente di APPLIA Italia, l’associazione di Confindustria che riunisce le aziende degli elettrodomestici e degli apparecchi professionali – nell’anno appena trascorso”.

La presidente di Applia ha così sinteticamente commentato un anno che andrebbe definito “isterico” per l’andamento percorso da terremoti ondulatori e sussultori mai visti prima. La crescita di quasi il 50 per cento dei freezer in un solo mese ha provocato lo tsunami di tutti gli altri elettrodomestici che poi nel secondo semestre hanno annullato con aumenti a due cifre il crollo dei primi due mesi dell’anno quando l’arrivo fulminante del lock down ci aveva chiuso in casa.

Nell’insieme, la tecnologia di consumo ha visto un aumento in valore del 5,5 per cento per un totale di 15,5 miliardi di euro (il 24 per cento online in crescita esponenziale).  Sono cresciute le vendite di IT/Office con il 32,5 per cento, poi i piccoli elettrodomestici con il 15,5, i grandi elettrodomestici con il 3,4 per cento mentre sono scesi gli acquisti di telefonia (-5,2), della climatizzazione (-16,2) e della fotografia  (-36,9). All’interno di ogni categoria ci sono andamenti molto diversi perché per esempio il mancato arrivo dei display e i folli aumenti imposti dai cinesi sui noli marittimi hanno bloccato gli arrivi dall’Asia sia in Usa che in Europa di molti container di tv. E se è vero che il 90 per cento dei piccoli elettrodomestici proviene dalle fabbriche asiatiche è anche vero che – come ha argutamente ma anche diplomaticamente commentato Manuela Soffientini – si è verificato per questi meno ingombranti apparecchi un uso estensivo del trasporto aereo.

Si, perché, chiusi in casa periodicamente, ci siamo un po’ tutti esercitati a fare il pane, la pasta, i soufflé, le patatine fritte, e i frullati smalti-colesterolo, non senza aver rinnovato l’intero parco dei robotini da cucina e degli apparecchi per la cottura con una campagna-acquisti che ha premiato i robot impastatutto potenti, le macchine per il caffè superautomatiche, quelle per il pane, i costosi forni a vapore da chef, i mega frigo e i piani a induzione con cappa aspirante incorporata.

Unici apparecchi di segno negativo: le cappe perché sono stati penalizzati gli apparecchi built-in che si vendono insieme ai mobili e i negozi di arredo sono rimasti a lungo chiusi. L’altro comportato fortemente penalizzato è stato quello delle cucine professionali, un vanto del made in Italy, strettamente legato al disastroso lockdown di ristoranti e bar.

La pulizia è stata l’altra categoria che ha visto grandi balzi in avanti con un +40 per cento per le lavatrici a vapore, +29 per cento per le lavastoviglie A+++ superefficienti. E a questo proposito dal 1 marzo arrivano le nuove etichette energetiche europee che  togliendo tutti i +++, le percentuali,i -30 o -40, che stavano creando grandi difficoltà al consumatore finale, saranno semplicissime perché si torna alla casa vecchia etichetta di 20 anni fa: dalla A alla G, senza nessuna aggiunta dove la A è il massimo dell’efficienza e della qualità e la G il livello più basso.

Altro argomento molto caldo quello delle fiere: Applia non parteciperà al prossimo Salone del Mobile di Milano di settembre che, tra l’altro, si svolge nello stesso mese in cuiha luogo come la IFA, la Internationale Funkausstellung di Berlino che riunisce tutto il comparto della tecnologia domestica. “Le aziende se vogliono potranno partecipare singolarmente – ha commentato Manuela Soffientini – ma noi abbiamo invitato gli organizzatori del Salone del Mobile a riconsiderare le date. C’è infatti una grande incertezza su come evolverà la pandemia, sulle difficoltà dei trasporti e la presenza dei clienti esteri”.

I produttori di elettrodomestici ritengono invece che sarà possibile partecipare all’edizione di Eurocucina 2022, che dovrebbe svolgersi in aprile. Ma per ora l’argomento-fiere è molto molto incerto. Altrettanto incerto un altro evento hi tech di straordinaria importanza: a settembre arriva il nuovo standard tv il DVBT2 che rende incompatibili con la ricezione dei segnali tv gli apparecchi costruiti prima del 2017. E che, o vengono sostituiti da quelli nuovi o implementati da un decoder, tutte operazioni supportate dai bonus messi a disposizione del governo ma che già risultano insufficienti. “Noi prevediamo infatti – ha risposto ad una nostra domanda Davide Rossi – direttore generale di Aires, che riunisce catene e gruppi della distribuzione – che in Italia i tv da sostituire siano circa 25  milioni”. Un gigantesco affare che l’incertezza sui trasporti, sui lockdown, sulla disponibilità di display e componenti, rischia di bloccare. 

Come avevamo già anticipato su Firstonline nei mesi scorsi, il virus maledetto ha fatto bene al mercato e all’industria degli elettrodomestici , grandi e piccoli, con un aumento – secondo i dati GFK -del 19 per cento per i piccoli elettrodomestici della cucina, della pulizia e del trattamento dell’aria, e anche per i grandi apparecchi, con un +1 per cento.

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Categories: Economia e Imprese