Quindici minuti. Tanto è bastato al Consiglio dei ministri per approvare il decreto legge che introduce modifiche nel settore della giustizia. Sebbene, però, il testo originario includesse misure per la cybersicurezza, queste sono state rinviate “per ulteriori approfondimenti tecnici”, facendo saltare le regole sul tema. La rapidità della riunione, iniziata anche con un’ora e mezza di ritardo, è stata caratterizzata dall’assenza del vicepremier Matteo Salvini, che non ha partecipato “per motivi personali”, rientrando a Milano poco prima dell’inizio del Consiglio.
L’incontro è stato l’ultimo per Raffaele Fitto in qualità di ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. Dal 1° dicembre, Fitto assumerà il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea e con delega alla Coesione e alle Riforme.
Ma quindi cosa è stato approvato?
Proroga delle elezioni dei consigli giudiziari
Tra le disposizioni del decreto figura il rinvio delle elezioni per i consigli giudiziari e il Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, inizialmente previste per il 2024. Queste saranno ora posticipate ad aprile 2025, come confermato dal Ministero della Giustizia.
Approvato l’investimento strategico di Amazon
Il Consiglio dei ministri ha approvato la delibera che riconosce l’interesse strategico del piano di Amazon web services (Aws) per un investimento di 1,2 miliardi di euro in Italia. Il progetto, che rafforza la sovranità digitale del Paese, prevede la costruzione di nuove infrastrutture nell’area metropolitana di Milano e l’espansione di quelle già operative in Lombardia dal 2020.
Grazie all’art. 13 del d.l. 104/2023, il piano sarà gestito da un Commissario straordinario di governo, incaricato di semplificare le autorizzazioni necessarie. L’investimento creerà circa 1.100 nuovi posti di lavoro entro cinque anni, sostenendo settori chiave come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e i servizi cloud, e favorendo lo sviluppo economico e tecnologico nazionale.
“Questo passo consolida l’Italia come hub europeo di innovazione. Stiamo costruendo le fondamenta della rivoluzione digitale e green” ha sottolineato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Le norme cyber vengono rinviate per ulteriori accertamenti
Le norme relative alla cybersicurezza, inizialmente previste nella bozza del decreto, sono state rinviate per permettere “ulteriori approfondimenti tecnici”. Questo ha lasciato in sospeso provvedimenti chiave per la protezione delle infrastrutture digitali critiche e la lotta contro i crimini informatici.
Tra le misure rimandate figurano l’estensione delle competenze delle Direzioni distrettuali Antimafia (Dda) nell’ambito dell’estorsione informatica, l’introduzione di pene più severe per intrusioni nelle infrastrutture critiche legate alla sicurezza nazionale e l’ampliamento dei tempi di indagine sui reati informatici.
Niente norma “bavaglio” ai magistrati
Già prima del Cdm è stata eliminata anche la norma che avrebbe imposto restrizioni alla libertà dei magistrati. La cosiddetta “norma-bavaglio” prevedeva di impedire a giudici e pubblici ministeri di occuparsi di fascicoli riguardanti temi su cui avevano già espresso opinioni pubbliche, come attraverso interviste o partecipazioni a convegni. La bozza iniziale del decreto includeva anche l’introduzione di un illecito disciplinare per le toghe che non si fossero astenute dai procedimenti per “gravi ragioni di convenienza”, estendendo le attuali norme che impongono l’astensione solo in casi obbligatori per legge. La proposta è stata quindi accantonata o forse solo rinviata.