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Giro: vince Fraile, Italia ancora a digiuno

Lo spagnolo Omar Fraile della Dimension Dataha le stesse iniziali di un suo connazionale ben più noto, quell’Oscar Freire che ha into tre campionati del mondo e tre Milano Sanremo, uno dei più grandi velocisti nella storia del ciclismo. Gli bastava arrivare nel gruppo di testa per piazzare il suo sprint che era una sorta di morso del cobra per i suoi rivali.

Omar Fraile per vincere a Bagno di Romagna la sua prima tappa al Giro ha dovuto sudare le classiche sette camicie, attaccando subito dopo il via, prima assieme a Mikel Landa sul Colle della Calla, poi con Rolland sull’ultima asperità della giornata, il Fumaiolo: raggiunto in discesa da Rui Costa e da Tanel Kangert, lui che è un discreto scalatore – maglia a pois blu nell’ultima Vuelta – si è dovuto inventare velocista per regolare un cliente scomodo come il portoghese, l’ex-iridato di Firenze per la prima volta alla ribalta in questo Giro.

Protagonista assoluto della tappa dei quattro colli appenninici, partita da Ponte Ema (Firenze) davanti alla casa natia di Gino Bartali, Fraile nelle interviste del dopo-corsa ha rivelato che questa frazione l’aveva messa nel mirino fin dal giorno della presentazione del Giro. La sua è la vittoria n. 108 della Spagna nella corsa rosa che quest’anno vede l’allungarsi di giorno in giorno del digiuno dei corridori italiani che dopo undici tappe sono ancora a zero vittorie di tappa.

Nel 2010 si dovette attendere la 12esima frazione per vedere sfrecciare primo un azzurro – allora fu Filippo Pozzato – ma in quel Giro, poi vinto da Ivan Basso, ci fu almeno la vittoria italiana con la Liquigas di Basso e di Nibali nella crono a squadre alla quarta giornata da Savigliano a Cuneo. C’è tutta l’aria che il digiuno continui anche oggi nella Forlì-Reggio Emilia, una frazione che vede super favoriti i grandi velocisti stranieri, come Gaviria (maglia ciclamino leader della classifica a punti), Caleb Ewan e André Greipel. Per giunta uno dei nostri migliori sprinter, il campione d’Italia Giacomo Nizzolo, ha dovuto abbandonare il Giro per problemi fisici.

Tappa combattuta e movimentata ma tutto sommato senza grossi fastidi per Tom Dumoulin, che ha difeso la maglia rosa conquistata con la fenomenale performance nella cronometro umbra. Due tentativi prima di Nibali e poi di Pinot sul Fumaiolo sono stati i soli momenti di pizzicotti al vertice, presto rintuzzati. Classifica perciò immutata nelle prime cinque posizioni mentre nella seconda parte della top ten sale al sesto posto Andry Amador, compagno di Quintana, giunto con il drappello a ridosso dei primi, ed entra al nono posto Kangert.

Per Dumoulin è l’ottavo giorno di rosa in carriera al pari di Bob Jungels e Giovanni Visconti (ieri quinto, dietro Rolland e Kangert). Dumoulin sarà la prima maglia rosa che percorrerà un tratto di A1, quello appenninico, in programma nella tappa di oggi: 31 km pedalando sulla Autostrada del sole con ingresso a Barberino de Mugello fino a Rioveggio, con tanto di Gpm di terza categoria al Valico a 731 metri.

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