Elia Viviani fa poker battendo Sam Bennet che sperava nel tris e di raggiungere l’italiano della Quick-Step Floors: con la vittorja n. 4 di Iseo sotto un improvviso diluvio, Viviani – in attesa di tentare la “manita” nella passerella finale di domenica a Roma – si conferma il più forte velocista del Giro con un bottino di successi almeno pari a quello ottenuto l’anno scorso dal colombiano Gaviria, che quest’anno ha preferito fare razzia di tappe veloci al Giro della California. Dopo la crono e in attesa del trittico tutto in salita che attende da oggi a sabato i corridori, la classifica non ha subito alcuna scossa, com’era prevedibile, con Simon Yates, sempre in maglia rosa con 56” di vantaggio su Dumoulin.
Anche ieri per la cronaca la fuga del giorno non è andata in porto, una costante di questo Giro che non ha mai premiato i coraggiosi di turno, fatta eccezione per l’impresa del tiutto particolare di Matej Mohoric a Gualdo Tadino. Così sul rettilineo di arrivo di Iseo si è presentato un plotone di un’ottantina con i big che lasciano ai velocisti la scena dell’epilogo. Bennett deve alzare bandiera bianca di fronte a Viviani ben pilotato da Stybar e Sabatini.
Terzo è Bonifazio, quarto il belga Andy Van Poppel. Yates, Dumoulin, Froome e Pinot, mescolati nel gruppo, arrivano appaiati. Tra i nomi importanti in questo gruppo – anche se ormai fuori classifica – non c’è ancora una volta Fabio Aru che arriva scortato da tre suoi compagni a oltre 6 minuti e mezzo a riprova che in questo Giro proprio non c’è.
Oggi il Giro torna a salire. Partenza da Abbiatergrasso, alle porte di Milano -quest’anno orfana del Giro – e arrivo ai 1153 metri di Pratonevoso, tappa totalmente pianeggiante tranne gli ultimi 15 km che presentano una pendenza media del 7%: una sorta di antipasto prima dei 4mila metri di dislivello da superare nella tappa di domani di Bardonecchia con il Colle delle Finestre, Cima Coppi con i suoi 2178 tra il Colle del Lys e il Sestrière.
Un trittico – sabato ci sarà l’arrivo a Cervinia – che nella sfida tra Yates e Dumoulin dovrebbe favorire ancora una volta il britannico in maglia rosa che è fin qui apparso il più forte e pimpante scalatore del Giro – non per nulla Yates è titolare anche della maglia blu. Ma la salita di Pratonevoso ricorda quella di Oropa e di Arcalis-Andorra, due traguardi che hanno visto trionfare Dumoulin, rispettivamente al Giro dell’anno scorso e al Tour del 2016. E l’olandese, pur deluso dall’esito della crono, non è tipo da arrendersi anche se ammette che l’impresa con questo Yates sembra una “mission impossible”.