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Giro d’Italia, Tris di Cavendish a Cervere prima della grandi montagne

Se c’è in questo Giro un fuoriclasse nella sua specialità, questo è Mark Cavendish. Sul traguardo di Cervere, che finalmente, per la prima volta in questo Giro, era un vialone diritto di 3500 metri, senza curve assassine e quindi senza grandi rischi di cadute, Cannonball ha dato il meglio di sé, esprimendo una potenza senza pari e cogliendo la decima vittoria in carriera nelle sue corse rosa. Binda con 43 e Cipollini con 42 successi sono lontani, ma il campione del mondo è sulla buona strada.

La sua classe è eccelsa, la voglia e la grinta, poi, proprio non gli mancano, anzi si alimentano di vittoria in vittoria, tanto deludere chi pensava che in vista delle Alpi Cavendish avrebbe alzato bandiera bianca. Dopo aver battuto il norvegese Kristoff e l’australiano Mark Renshaw con una progressione impressionante, da solo, senza un compagno Sky che l’aiutasse negli ultimi 600 metri, Cavendish ha dato appuntamento all’ultima tappa rimasta per velocisti giovedì prossimo, promettendo di volere arrivare a Milano in maglia rossa, quella di leader della classifica a punti. “Sempre che non   arrivi fuori tempo massimo nei tapponi di montagna”, ha detto, molto realisticamente, Cav intervistato da Rai Sport.

E la montagna, quella vera, su cui il re degli sprinter sa di patire le pene dell’inferno, è ormai arrivata. Da questo sabato il Giro, con la classifica immutata sempre guidata da Joaquin Rodriguez, non sarà più per velocisti, ma solo per le aquile. La tappa che porterà i corridori agli oltre 2mila metri finali di Cervinia, con l’antipasto del Col de Joux, apre un settimana infernale che non darà respiro. Si sapeva che le grandi difficoltà di questo Giro erano concentrate nelle ultime otto tappe.

Tutti i favoriti vi arrivano racchiusi in una manciata di secondi. Kreuziger è a 52”, Basso ottavo a 57” da Rodriguez. I più staccati – si fa per dire – sono Michele Scarponi a 1’11”, Pozzovivo a 1’12”, Cunego a 1’37” e Frank Schleck a 2’11”. Pochi Giri dopo due terzi di corsa erano arrivati con una classifica tanto ristretta. Nella storia della corsa rosa, Cervinia,  27 km di salita con una pendenza media del 5,5%, ha accolto in precedenza i girini già due volte: la prima nel 1960 si attendeva l’attacco di Charly Gaul ad Anquetil che stava dominando il Giro, ma il grimpeur lussemburghese se ne stette tranquillo mandando in avanscoperta a vincere un suo gregario dal nome strano, Addo Kazianka; nel 1997 invece chi vinse ai piedi del Cervino, Ivan Gotti, fu poi il trionfatore del Giro.

Il tempo prevede pioggia e una temperatura nel pomeriggio attorno ai 7 gradi. C’è chi temeva la neve. C’è pure chi teme che anche lassù non accada nulla di sconvolgente con Basso e compagni che proseguiranno la tattica dell’attesa. Di cosa? Vedremo. Per tutti Cervinia, comunque sia, è il primo probante esame. Anche per Purito Rodriguez.

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