Roglic che fora, inforca la bici di un compagno, insegue ma cade finendo aggrappato a un guard rail nella discesa del Civiglio. Sotto due o tre tornanti scatenato c‘è Nibali che disegna le curve come pochi altri con Carapaz e Yates che faticano a tenergli dietro. Alla fine sono stati 40’’che Roglic ha dovuto concedere ai suoi diretti rivali ma la tappa di Como che ricalcava il tracciato del Giro di Lombardia, dal finale emozionante e avvincente, più della classifica ha modificato il morale e il bioritmo die due rivali super favoriti del Giro.
Nibali nel dopo corsa di Como è tornato a sorridere e a scherzare, come mai lo si era visto in questo Giro, osannato dalla folla davanti al palco del Processo alla tappa della Rai. Quanto a Roglic, dopo il riposo di oggi, sarà la tappa del Mortirolo di domani – pur senza il Gavia abolito per rischio di slavine – a testare la salute e l‘umore dello sloveno, che per la prima volta in questo Giro è uscito sconfitto, sia pure per la iella e forse anche per la decisione di voler affrontare la salita e la discesa del Civiglio con una bici non sua con tutti i rischi che ha poi incontrato.
Il Giro da Pinerolo ha cambiato volto: si è tolto la noia di un inizio fin troppo lungo prima di affrontare le vere montagne, diventando giorno dopo giorno elettrizzante e incerto. Perché tra Nibali e Roglic si stanno inserendo nella lotta per il primato alcuni terzi, per un verso inaspettati come Carapaz, o che parevano ormai fuori classifica come Landa, sempre una minaccia appena la strada s‘impenna, o lo stesso Yates che anche ieri – terzo a Como – è stato tra i più vivaci nel drappello degli uomini di alta classifica.
Carapaz – subito soprannominato il Condor dell‘Ecuador ricordando il rapace delle Ande che è effigiato nella bandiera del suo Paese natale – sta dimostrando di andare forte in salita senza temere i rischi della discesa. A Como ha allungato a 47’’ il vantaggio su Roglic mentre Nibali ha accorciato il distacco dallo sloveno a 1‘47“.
La sfida che si è accesa nei quartieri alti della classifica del Giro non deve far passare in sottordine la straordinaria impresa di Dario Cataldo (Astana) e Mattia Cattaneo (Androni-Sidermac) che partiti in fuga subito dopo la partenza hanno resistito al ritorno degli inseguitori – di Nibali in particolare – fino a disputarsi la vittoria in una volata a due, che ha visto il successo di Cataldo.
Una fuga riuscita di 218 km che a un certo punto ha visto i due battistrada accumulare fino a 13 minuti di vantaggio, che al traguardo si era ridotto a una manciata di secondi, 11 per l‘esattezza, sul terzo, Yates, che regolava nell’ordine Jonh Carthy, Carapaz e Nibali. Lopez e Landa si piazzavano a 36’’con Maika, Pozzovivo e Formolo. Roglic tagliava il traguardo a 51’’ preceduto da Bauke Mollema.