La salita più dura del Giro d’Italia, per giunta quest’anno percorsa per la prima volta in assoluto dal versante più ripido, è stata domata da un italiano: la tappa con arrivo sul mitico monte Zoncolan è stata vinta da un grande Lorenzo Fortunato, davanti a Tratnik (che l’italiano ha raggiunto a 7 km dal traguardo) e a Covi (da non confondere con… Covid). Oltre all’impresa dell’azzurro, che è amico di famiglia di Alberto Tomba (il primo a congratularsi: “Mi ricorda Pantana”) la notizia del giorno è l’ennesima grandissima prestazione del colombiano Egan Bernal, che sta letteralmente dominando questo Giro e che si conferma in rosa, guadagnando ulteriore terreno su tutti i principali avversari. Sullo Zoncolan Bernal è riuscito anche a bruciare in volata il britannico Simon Yates, che ora ha un ritardo di 1’54 in classifica generale, dove è comunque salito al secondo posto.
Bernal stacca anche gli altri due italiani da classifica, Damiano Caruso e Giulio Ciccone, che ora sono appaiati a 2’23 dal colombiano del team Ineos. Vlasov, che sullo Zoncolan aveva anche preso l’iniziativa, ora ha quasi 3 minuti di ritardo, mentre sale a 3’11 quello del giovanissimo belga Remo Evenepoel, rientrato al Giro da un gravissimo infortunio ma comunque dato tra i favoriti. Purtroppo Vincenzo Nibali è arrivato con oltre 12 minuti di distacco.