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GIRO D’ITALIA – Il Cervino premia Amador e ridà il primato a Hesjedal

La grande montagna stava per partorire il classico topolino quando a due chilometri e mezzo dal traguardo un allungo di Ryder Hesjedal rompeva la tregua nel gruppo dei migliori e dava una piccola ma significativa rimescolata alla classifica con il canadese, quarto all’arrivo con 26” sui big (o presunti tali), che si riprendeva la maglia rosa lasciata a Joaquin Rodriguez alla fine della frazione di Assisi. Purito, poco prima dello scatto di Hesjedal, sbagliando forse i tempi, aveva cercato di sorprendere gli altri, ma era stato bravo Scarponi a ricucire subito lo strappo.

Questa in sintesi la corsa dei migliori nel primo giorno di vera montagna. Se non ci fosse stata la performance di Hesjedal, che ora ha 9” di vantaggio, su Rodriguez saremmo qui a raccontare di una tappa corsa alla grande solo da uno semisconosciuto costaricano, Andrey Amador, che nel Tour 2011 è finito penultimo a più di tre ore di ritardo dal vincitore, Cadel Evans. Amador ha praticamente scalato da solo Cervinia, facendosi raggiungere verso la fine da altri due outsider per poi regolarli in volata, il ceco Jan Barta e l’italiano De Marchi, che in classifica ha una partita di calcio di distacco (cioè più di un’ora e mezzo ). Per la Costarica è la prima vittoria al Giro. Hesjedal tagliava il traguardo a 26”. Quinto a 46” Tiralongo che precedeva Rodriguez e un gruppetto con Basso, Pozzovivo, John Gadret, Scarponi e Frank Schleck (apparso in ripresa dopo le amnesie dei giorni scorsi).

Il Cervino, quasi fosse una divinità offesa per la tattica attendista dei big, si era fatto avvolgere da nubi nere e gonfie di pioggia per non vedere Basso e compagni salire sulle sue strade senza mai che uno tentasse un allungo. Il lampo di Hesjedal, atleticamente importante perché ripropone con più convinzione il canadese tra i possibili vincitori del Giro, non fuga l’incertezza che mai come quest’anno regna al vertice della classifica: Basso (sempre a carburazione lenta ma vigile in ogni momento), Scarponi (pronto a rintuzzare tutti gli allunghi tranne quello finale di Hesjedal) e Rodriguez (meno spavaldo di altri giorni) sono sempre lì racchiusi in pochi secondi. Lo stesso si dica per Pozzovivo e il sempre più sorprendente Tiralongo che nell’Astana appare più reattivo dello stesso suo capitano, Kreuziger, che oggi è arrivato lievemente staccato dai rivali. Altri preziosi secondi ha perso anche Damiano Cunego che sulle ultime rampe del Col de Joux aveva tentato una sortita che prendeva più spessore nella discesa su Chatillon. Il vincitore del Giro 2004 iniziava la salita verso Cervinia con un vantaggio sul gruppo di circa un minuto tanto che a 20km dall’arrivo era virtualmente risalito in terza posizione a 25” dal vestire la maglia rosa. Poi, dopo essere stato riagguantato, Cunego perdeva addirittura le ruote dei rivali, anche se al traguardo il corridore della Lampre era soddisfatto di sé: “Chi ha tirato per venirmi a prendere ha di certo sprecato energie anche per i prossimi giorni”.

Già magari per domani, prima del riposo di lunedì, quando ci sarà un altro arrivo in salita a Pian dei Resinelli, sopra Lecco. Le condizioni meteo parlano di una domenica di forti piogg nel Nord-Ovest. Quello che non è accaduto all’ombra del Cervino potrebbe avvenire ai piedi della Grigna. Intanto le montagne hanno consigliato alcuni big delle volate a far le valigie anzitempo . Così alla partenza questa mattina di Cherasco, dove il Giro è sostato in un minuto di raccoglimento per ricordare l’efferato attentato di Brindisi, non si sono presentati Mattew Goss (vincitore di Horsaens), Mark Renshaw (terzo a Sestri Levante) e l’argentino Haedo. Con loro non è partito anche Lancaster. In corsa è rimasto invece Mark Cavendish. Oggi a Cervinia Cannonball, il re delle volate, ha sofferto molto ma stringendo i denti è arrivato al traguardo, lui e Kristoff, un altro velocista superstite, con l’ultimo gruppetto di ritardari a 32’04” da Amador, giusto per evitare di finire fuori tempo massimo.

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