Gli organizzatori del Giro l’hanno presentata come una tappa nervosa, vale a dire una di quelle frazioni non difficili ma che per il percorso movimentato, con due asperità nel finale, offrono occasioni di fughe e imboscate per chi ne ha voglia. Come è stato il caso di Luca Paolini, 36enne debuttante al Giro nel team Katusha, che con un allungo nel finale in discesa ha vinto per distacco la frazione conquistando anche la maglia rosa che ieri aveva premiato Salvatore Puccio, oggi in evidenti difficoltà. Nessun terremoto tra i big della classifica ma la Sorrento-Marina di Ascea, nel cuore del Cilento, ha offerto spunti interessanti. Innanzitutto ha messo in mostra un Ryder Hesjedal voglioso di cancellare subito la deludente prova fornita a Ischia nella crono a squadre.
Il vincitore del Giro dell’anno scorso è stato il più combattivo tra i papabili al successo finale scattando sulle rampe di Sella di Catona e quindi ritentando l’allungo nella discesa successiva. Per Nibeli e Wiggins è stato un continuo inseguimento alla primula rossa canadese che alla fine è stata premiata con un terzo posto che gli vale 8 secondi di abbuono. Poca cosa ma nel corso del Giro potranno essere sempre utili. Secondo nella volata degli inseguitori, a 16″ da Paolini, ecco che si è rivisto anche Cadel Evans che così incamera 12” di abbuono. Per Nibali e Wiggins una giornata chiusa alla pari ma nei momenti topici della gara l’Astana, la squadra dello Squalo, è apparsa più attrezzata del Team Sky di Wiggo, che a certo punto della salita di Sella di Catona si è trovato solo in mezzo a tante maglie biancocelesti degli Astana.
Sfortunata è dir poco la giornata per Michele Scarponi che nella discesa verso il traguardo era tra i primi e si è trovato all’improvviso per terra per uno scarto di un corridore che gli stava davanti. Con lui nell’incidente è rimasto coinvolto anche Gesink. L’olandese riprendeva subito il treno della corsa, non così Scarponi. Bici fuori uso, il capitano della Lampre è rimasto sul ciglio della strada ad aspettare la macchina della sua squadra o un compagno che gli desse il cambio di bicicletta. Momenti di scoramento mentre gli altri filavano via verso il traguardo. Scarponi, riavuta una bici, ce l’ha messa tutta ma ai traguardo ha accusato esattamente 44″ di ritardo da Wiggins e Nibali. Per il vincitore a tavolino del Giro 2011 un inizio davvero tutto in salita.