Il Giro di quest’anno è giunto alla sesta tappa e praticamente non è ancora iniziato. Prima o poi si accenderà ma finora è solo noioso. L’Etna è venuto troppo presto perché Quintana e Nibali si dessero battaglia. Duello che adesso si spera decolli sul Blockhaus, a detta di molti la più arcigna montagna da scalare in questo Giro. Negli amarcord rosa ci fu addirittura un Giro, quello del 1954, che finì alla sesta tappa, la Napoli-L’Aquila. Una fuga bidone, inscenata da due gregari, ammazzò la corsa rosa con il gruppo di Coppi, Koblet e Bartali (al suo ultimo Giro) staccato con un ritardo abissale di più di mezzora.
Lo svizzero Gianni Clerici batté in volata il compagno d’avventura Nino Assirelli e indossò la maglia rosa che nessuno poté più insidiargli. Fu uno dei più brutti Giro che si ricordi, macchiato anche dal clamoroso sciopero nella tappa del Bernina. A farci ricordare il Giro del 1954 è che anche in questa edizione la sesta tappa vede la vittoria di uno svizzero, Silvan Dillier, che sul traguardo in salita di Terme Luigiane ha beffato allo sprint il compagno di fuga più noto, il belga Jasper Stuyven, quarto all’ultima Parigi-Roubaix.
Terzo Lukas Postlberger a 12”, quarto Simone Andreetta a 26”. I quattro facevano parte con Pedersen della fuga a cinque – oltre 200 km in testa – che ha caratterizzato la tappa e che il gruppo non è riuscito ad agganciare, giungendo regolato da Michael Woods a 39” dal vincitore. Dillier, 26 anni, se non avrà la fortuna di Clerici di vincere un Giro, ha di certo colto ieri la sua prima e più importante vittoria della sua carriera. In classifica nulla cambia con Bob Jungels per il terzo giorno in maglia rosa.
Primato che al lussemburghese non dovrebbe sfuggire nelle due tappe – quella di oggi ad Alberobello e di domani a Peschici – che precedono l’arrivo sul Blockhaus: Jungels, tra il Giro 2016 e quello in corso, ha finora totalizzato sei giorni di maglia rosa. Ma, vista l’età e le qualità del soggetto, ha tutto il tempo per avvicinarsi ai 20 giorni in rosa di Charly Gaul, il più celebre corridore del Principato, uno dei più forti scalatori di tutti i tempi, eroe del Bondone, vincitore di due Giri nel 1956 e 1959.