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Giovedì nero a Piazza Affari: dopo le parole di Draghi crolla (-3,9%) ed è la peggior Borsa d’Europa

Dopo le parole di Draghi al vertice della Bce a Napoli che escludono almeno per ora il Quantitative easing all’europea, fioccano le vendite, sostenute dalla speculazione ribassista, a Piazza Affari che crolla e alla fine della seduta risulta di gran lunga la peggior Borsa d’Europa – Tonfo di Finmeccanica, che perde oltre il 6%, di Yoox e della banche

Giovedì nero a Piazza Affari: dopo le parole di Draghi crolla (-3,9%) ed è la peggior Borsa d’Europa

Crollo verticale per il Ftse Mib, che chiude in rosso del 3,92%, sotto i 20mila punti, complice la speculazione ribassista che ha colpito il listino dopo la conferenza stampa della Bce nel pomeriggio. Milano è la peggiore tra le principali piazze europee, mentre lo spread Btp-Bund si allarga a 142 punti base. In risalita anche il rendimento, che si porta al 2,33%. I listini sono tutti comunque in deciso calo: Parigi -2,81%, Francoforte -1,99%, Londra -1,69%.

Pesano le parole di Mario Draghi. O meglio, quello che il presidente della Bce non ha detto. Nella conferenza stampa di oggi, dopo la riunione sui tassi del consiglio direttivo (che ha lasciato il costo del denaro invariato allo 0,05%), Draghi ha alzato il velo sul programma di acquisto di Abs e covered bond. Tuttavia, il mercato è rimasto deluso dall’assenza di riferimenti al Qe di titoli di Stato. In ogni caso, Draghi ha ribadito che il direttorio è unanime nel varare ulteriori misure non convenzionali in caso di prezzi bassi per un periodo di tempo troppo prolungato.

In rosso anche Wall Street, che risente del calo dell’Europa: il Dow Jones cede lo 0,5%, l’S%P500 lo 0,47% e il Nasdaq lo 0,51%. L’euro si rafforza leggermente sul dollaro dello 0,17% a 1,2644. Il petrolio Wti scende dell0 0,63% a 90,16 dollari e anche il Brent è ai minimi di due anni. All’origine del tonfo il taglio ai prezzi petroliferi da parte dell’Arabia Saudita, che si aggiungono ai deboli dati economici globali.

Gli Usa hanno registrato un calo record degli ordini all’industria: – 10,1% nel mese di agosto su base mensile dopo il +10,5% di luglio che aveva beneficiato del balzo del settore trasporti. Si tratta della contrazione più consistente da quando è stato introdotto l’attuale metodo di misurazione alimentazione. Gli analisti stimavano una flessione del 9,3%. Batte a sorpresa le attese invece il dato sulle richieste di disoccupazione che sono scese a quota 287mila, meglio delle attese degli analisti, che si aspettavano richieste a 297mila unità.

A Piazza Affari non sorprende la débacle delle banche: Banco Popolare -6,19%, Bper -5,87%, Intesa -5,50%,Unicredit -4,84%, Ubi -5,14%, Mps -5,08%, Bpm -4,25%.

Il peggior titolo è però Finmeccanica (-6,44%) dopo che Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso l’outlook portandolo a negativo da stabile. Tra i peggiori anche Yoox (-5,45%). Pesanti anche i petroliferi sulla scia del calo dei prezzi: Eni -3,92%, Saipem -3,72%

La valanga di vendite sul Ftse Mib è tale che nessun titolo riesce a chiudere in territorio positivo. Limita però le vendite Gtech (-0,8%) dopo che il Cda ha approvato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie pari a circa il 9,5% del capitale sociale per “assicurare, nel rispetto delle disposizioni vigenti, il regolare andamento delle negoziazioni e dei corsi a fronte di eventuali fenomeni distorsivi legati a un eccesso di volatilità o a una scarsa liquidità degli scambi, in pendenza del procedimento di acquisizione di Igt”. 

Fiat cede l’1,68%, frena il calo dopo la replica all’Antitrust europeo: il Lingotto resta convinto ella legittimità del processo di tax ruling relativo a Fiat Finance and Trade in Lussemburgo e ritiene che “il potenziale impatto finanziario del caso sul gruppo non sia signifcativo”. Marchionne ha poi ribadito che “non è necessario un aumento di capitale” per Fiat Chrysler.

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