Il rischio che il rapporto deficit/Pil superi il 3% c’è. Il timore non è stato espresso solo della Banca centrale europea, ma anche dal Governo italiano, che conferma con il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, l’impegno “ad evitare lo sfondamento” dei parametri europei.
Per Giovannini l’Italia è vicina all’uscita dalla recessione, nonostante i dati negativi sulla produzione industriale del mese di luglio: “I rischi sono ben chiari al governo – ha detto il titolare del Welfare -. Ne ha parlato il ministro [dell’Economia Fabrizio] Saccomanni, così come ha parlato dell’impegno per evitare lo sfondamento del deficit. È una preoccupazione che la Bce condivide con il governo e con il Paese, per questo sono state introdotte delle clausole di salvaguardia sul 2013 e un monitoraggio stretto del ministero dell’Economia”.
Nel suo bollettino mensile la Bce scrive che l’andamento crescente del fabbisogno segnala rischi crescenti sulla capacità di centrare l’obiettivo di disavanzo al 2,9% rispetto al Pil.
Quanto all’industria, Giovannini invita a non essere pessimisti sull’andamento della produzione, che a luglio ha mostrato un calo congiunturale dell’1,1% e una contrazione del 4,3% su base annua.
“Non è un dato positivo, è peggiore delle attese ma non cambia le stime dell’Ocse che vanno da mesi verso un aumento così come quelle di Confindustria”, ha detto il ministro parlando di un appiattimento della recessione nel terzo e quarto trimestre. “Certo non è un più zero virgola che risolve i problemi della disoccupazione”.
Alla richiesta se il governo potrà ridurre il cuneo fiscale con un intervento di 4-5 miliardi, come chiede Confindustria, Giovannini risponde: “Anche ieri il presidente del Consiglio ha ribadito che il taglio del cuneo è una priorità. Il governo lavora per valutare fattibilità e tipi di intervento”.