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Giovannini: attenti a toccare la riforma Fornero, sta cominciando a produrre gli effetti voluti

Il ministro del Lavoro ha illustrato in audizione in commissione al Senato gli interventi allo studio del governo su occupazione, ammortizzatori sociali e salvaguardati – “Gli interventi normativi non possono riassorbire disoccupazione” – Parlando della legge Fornero, ha detto che verranno effettuate “modifiche limitate e mirate”

Giovannini: attenti a toccare la riforma Fornero, sta cominciando a produrre gli effetti voluti

Il lavoro è la prima priorità del governo. “Ma è irrealistico pensare che interventi di natura normativa fiscale e contributiva possano riassorbire la disoccupazione“. Serve che la produzione torni a crescere. Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha illustrato in audizione davanti alla commissione Lavoro del Senato gli interventi allo studio del governo su occupazione, ammortizzatori sociali e salvaguardati.

Giovannini ha parlato di una platea di “sottoccupati” che conta circa 3 milioni di disoccupati e altri 3 milioni di “inattivi”. Il tasso di disoccupazione giovanile è al 38,4%, ci sono 635mila giovani ufficialmente disoccupati.

Per quanto riguarda la riforma Fornero, il ministro ha accennato a “modifiche limitate e mirate” (in particolare su tempo determinato e apprendistato e per potenziare l’alternanza scuola-lavoro). Nel pacchetto di misure allo studio del ministero del Lavoro c’è anche la staffetta generazionale anziani-giovani e agevolazioni fiscali e contributive per favorire nuovi contratti.

Il ministro ha illustrato i dati realtivi al monitoraggio sull’andamento delle principali tipologie dei contratti: negli ultimi mesi del 2012 è proseguito il crollo delle collaborazioni e del lavoro intermittente; sono aumentati lievemente i contratti a termine e quelli di apprendistato, sono diminuiti i contratti a tempo indeterminato e si sono incrementate le “cessazioni dal lavoro”. Nel quarto trimestre 2012 le collaborazioni hanno registrato una riduzione del 9,2% su base congiunturale e del 25,1% su base tendenziale. Per i contratti a termine si registra un +3,7% congiunturale. Ecco perchè, secondo Giovannini, “bisogna stare molto attenti a toccare una riforma che sta finalmente producendo una serie di effetti voluti”.

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