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Giovanni Melillo (Antimafia): sul Pnrr prevenzione anti-crimine e rapidità delle opere non sono antitetiche

Imagoeconomica

L’audizione del Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, di mercoledì alla commissione parlamentare antimafia ha il grande merito di togliere ogni alibi a chi pensa che l’attività di prevenzione contro la criminalità possa ostacolare la rapidità di esecuzione delle opere legate al Pnrr da cui dipende la reputazione stessa del nostro Paese in campo europeo e internazionale.

Melillo, che è oggi uno dei migliori magistrati italiani e che conosce a fondo le nuove frontiere della criminalità mafiosa, è stato tra i primi a denunciare i rischi che le opere legate al Pnrr possano offrire occasione di pericolose infiltrazioni criminali se le istituzioni dovessero incautamente abbassare la guardia. Non è un caso che sia stato lui il primo a lanciare l’allarme: non solo perché è il suo stesso ruolo che glielo lo impone ma perché Melillo è un fedele erede del metodo e della lezione di Giovanni Falcone. E sa benissimo che la mafia di oggi non è più quella delle stragi ma è una mafia che sempre di più tende ad infilarsi nel tessuto economico del Paese e a farsi soprattutto business. Per questo, come già il giudice assassinato nella strage di Capaci, tiene d’occhio i flussi di denaro che ruotano attorno alla mafia ma anche i reati – dall’evasione fiscale alla corruzione – che spesso si possono considerare l’anticamera e la spia dell’attività mafiosa vera e propria e che richiedono di tenere alta la guardia. Ma oltre che un eccellente magistrato, la cui esperienza è maturata sul campo, Melillo è anche un uomo di grande equilibrio e comprende benissimo quali siano le esigenze e le priorità del Paese. Sì dunque a rendere l’azione di trasparenza e di prevenzione anticrimine la più efficace possibile in occasione della moltiplicazione di appalti e di opere legati al Pnrr, ma senza intralciare la loro esecuzione. “Sono assolutamente pronto a riconoscere – ha sostenuto Melillo nella sua audizione parlamentare – che l’azione dell’antimafia deve fare i conti con le esigenze di rapidità dell’attuazione del Pnrr” perché “sono esigenze alla base di interventi normativi che appartengono alla responsabilità del legislatore e che, per quanto riducano gli spazi dell’azione di prevenzione, non possono non essere condivise”. Ma al tempo stesso – è sempre il Procuratore Antimafia che parla – “non è possibile pensare che l’azione di prevenzione possa avere effetti paralizzanti sul Paese”. Naturalmente sono decisive le norme che regolano le attività legate al Pnrr e come vengono gestite nella realtà. Parole chiare e sagge quelle del Procuratore Melillo che non è frequente sentire e che meritano un sicuro plauso.

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