X

Giornata storica a Wall Street: via lo Stato da GM. Effetto Renzi sullo spread. Cautela a Milano

FIRSTonline

Il rialzo della produzione industriale cinese (+10,1% a novembre, in linea con le previsioni) non eccita i listini asiatici, ormai concentrati sul vertice della Fed della prossima settimana. In lieve calo Tokyo, ad un’ora dalla chiusura, al pari di Hong Kong. Sale Shanghai +0,3%.

Seduta piatta anche a Wall Street: il Dow Jones è avanzato dello 0,05%, lo S&P 500 e il Nasdaq dello 0,15%. Poco mosse ieri le piazze azionarie europee, frenate dai dati deludenti della produzione tedesca: Parigi invariata e Francoforte +0,2%. Con un deciso allungo sul finale, Piazza Affari ha chiuso invece da prima della classe in Europa: indice Ftse Mib +0,9% a 18285 punti, affiancata da Madrid. 

Ieri sera era in programma una vera e propria sfilata di membri della banca centrale. Ma dai vari discorsi, come previsto, non è emersa un’indicazione chiara: James Bullard, numero uno della Fed di St. Louis, membro votante del Federal Open Market Committee, non ha escluso un “piccolo tapering”, come reazione al miglioramento del mercato del lavoro. Si è pronunciato per la fine immediata del tapering, invece, Richard Fisher della Fed di Dallas. Infine Jeffrey Lacker, della Fed di Richmond, ha ricordato che le decisioni debba banca centrale devono tener conto del prossimo round di trattative sul budget al Congresso. Insomma, il tapering è vicino ma forse non è imminente.

GIORNATA STORICA A WALL STREET

Intanto si celebrano due fatti storici:

1) da ieri Gm +1,7% non è più Government Motors. Il Tesoro degli Usa ha completato la vendita degli ultimi titoli della casa di Detroit eredità dell’intervento del 2009. L’operazione Gm, in particolare, si chiude con una perdita (39 miliardi incassati contro 51 investiti) ma dopo aver creato 370 mila posti di lavoro “sani”, come ha tenuto a precisare il segretario al Tesoro Jacob Lew. Il programma Tarp non è comunque costato un dollaro ai contribuenti. A fronte dei 421 miliardi di aiuti all’economia nel 2009, lo Stato ha finora incassato 432 miliardi. 

2) Oggi le cinque agenzie federali approveranno la Volcker Rule, ovvero la riforma che vieta alle banche alcune attività di trading particolarmente rischiose, come quelle per conto proprio. Il provvedimento non dovrà più passare in Parlamento ma sarò operativo per le banche solo dal luglio 2015, 

LO SPREAD SOTTO QUOTA 230. CONTA ANCHE L’EFFETTO RENZI

Una volta tanto la politica ha dato una mano al rialzo, sia sul fronte azionario che, soprattutto, sullo spread. Sul mercato dei titoli di Stato si rafforza il Btp ed il suo rendimento scende di tre punti base al 4,14%. Spread con il Bund di nuovo sotto la soglia psicologica dei 230 punti base (-4 punti base). 

Si può parlare di un effetto Renzi? “Al di là di altre considerazioni, crediamo che l’ampia maggioranza che Renzi ha ottenuto vada vista positivamente – si legge in un commento di Mediobanca Securities – dato che è stato presentato come un riformista. E sembra chiaro che gli elettori credono che fare le riforme non sia un’opzione ma un dovere”.

Anche per Banca Akros “il forte risultato di Renzi può stimolare un’accelerazione nello scenario politico, obbligando il governo a implementare le riforme, a partire da quella attesa sul sistema elettorale” . L’appuntamento chiave, perciò, sarà la fiducia che Letta dovrà chiedere in Parlamento mercoledì: “il voto confermerà l’attuale governo con un programma rinnovato che potrebbe chiaramente essere influenzato da Renzi”.

UNIONE BANCARIA, VERSO L’ACCORDO. MPS RIMBALZA 

Il compromesso sull’Unione Bancaria è vicino, ha dichiarato il ministro dell’Economia francese Pierre Moscovici. “Ci sarà un fondo comune per i salvataggi – ha detto Moscovici – ma un ruolo significativo per le autorità dei singoli Paesi”. Insomma, una formula che tenga conto delle richieste del Sud Europa ma anche dell’intransigenza tedesca. Un compromesso faticoso con un esito paradossale: per raccogliere i 55 miliardi necessari per il fondo di risoluzione ci vorranno dieci anni.

In questa cornice reagisce però la banca più a rischio: a Milano la miglior blue chip è stata Monte dei Paschi +4,9%, in forte recupero dopo alcune sedute in flessione. euro. I riflettori continuano a essere puntati sull’aumento di capitale dopo che la Fondazione ha dichiarato che esprimerà un voto contrario in assemblea se l’operazione non sarà spostata al secondo trimestre del prossimo anno. 

In evidenza anche Ubi Banca +2,4% e Banco Popolare +2,1%. Piero Giarda, nel dare il via alla sua campagna elettorale per la presidenza Bpm ha respinto con veemenza l’ipotesi di un’aggregazione di Piazza Meda con il Banco Popolare: “L’idea di una aggregazione della Banca Popolare di Milano con altre banche per quanto riguarda la nostra lista non ha né capo né coda. Si tratta di un puro parto dell’immaginazione”. 

Seguono, sempre in terreno positivo, le altre banche: Unicredit+1,2%, Intesa +0,6%, Mediobanca +1%. 

FONSAI OLTRE I 2 EURO. GOLDMAN PREMIA IL GESTITO

Tra gli assicurativi, da segnalare la performance di Fondiaria Sai +4,1%: il titolo ha oltrepassato la soglia psicologica dei due euro, è sui massimi dell’anno, con un rialzo superiore al 100%.Generali +1%.In terreno positivo i titoli del risparmio gestito, dopo i dati sulla raccolta di novembre. Azimut +1,02%, Banca Generali +1,71%, Mediolanum +0,31%. Goldman Sachs ha confermato il giudizio buy su Azimut, target price a 20,2 euro. neutral per Banca Generali, 19,3 euro il prezzo obiettivo e Mediolanum, tp a 6,3 euro. 

BARCLAYS PUNTA SU SAIPEM

Tra gli industriali si è messa in luce Finmeccanica +3,3%, Pirelli+1,9%, Ansaldo Sts +2,2% e Prysmian +2%. In rialzo del 3,4% Saipem. Gli esperti di Barclays hanno confermato su quest’ultima la raccomandazione overweight e il target price a 20 euro prevedendo per la società un 2014 di transizione e un recupero nel lungo periodo. Eni +0,4%. Telecom Italia +1,5%. Atlantia +2,2%. Autogrill e World Duty Free chiudono in rialzo dell’1,3%. 

SOFFIA IL VENTO DELLE RINNOVABILI 

Settore in pieno fermento. Falck Renewables + 1,78%. La società ha ceduto il 49% dei parchi eolici in Gran Bretagna, ottenendo una plusvalenza di oltre 130 mln di euro. Nell’arco del piano al 2017 è previsto un payout del 30% che non verrà modificato in modo sostanziale, ha spiegato l’ad Piero Manzoni, non escludendo però una revisione dei target quando si porteranno nuovi progetti al fondo Copenhagen Infrastructure con cui è stata siglata una partnership.

Metabolizzato lo shock per l’accusa di frode fiscale, Erg +4,11% è tornata al centro dell’attenzione. Tra le cause anche il possibile interesse di Unicredit per partecipare al capitale di Erg Renew, la società specializzata negli investimenti nelle rinnovabili. L’obiettivo dell’operazione potrebbe essere principalmente il finanziamento della crescita futura del veicolo per il quale Banca Imi (buy su Erg) non esclude una quotazione.

Schizzano all’insù i titoli di K.R.Energy +22,77%, in attesa della conferenza stampa di giovedì prossimo sulle strategie dell’azienda che ha estinto prima della scadenza (fissata nel dicembre 2014) i debiti verso le banche. Completa la giornata dei record delle rinnovabili l’exploit di Ergy Capital +8,97%. 

IPO, DOPO MONCLER AVANZA LEONE FILM 

Alla vigilia della chiusura dell’offerta dei titoli Moncler, continua l’attenzione peri titoli del lusso: Vivaci i titoli del lusso. Ferragamo +2,1%, Tod’s +2%,Cucinelli +2%. Poco mossa Luxottica +0,5%. A proposito di matricole si avvia verso il tutto esaurito il collocamento di azioni Leone Film group, società fondata a Roma nel 1989 da Sergio Leone e guidata dai figli Andrea e Raffaella, che punta a debuttare sull’Aim Italia il prossimo 18 dicembre. 

Al momento, il book istituzionale e’ stato completamente coperto, con richieste da parte degli investitori per oltre 13 milioni di euro, di cui la metà solo nella giornata di oggi, ovvero quattro giorni prima della chiusura del periodo d’offerta (il 13 dicembre mattina). Il prezzo di quotazione, compreso in una forchetta tra 4,8 e 5,8 euro, per una valorizzazione della società tra 65 e 75 milioni di euro e un flottante al 25%, verrà fissato venerdì.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati