Sell off sull’obbligazionario e vendite sui listini. I mercati rimangono ancora nervosi sulla questione greca e patiscono la volatilità dell’obbligazionario.
La Grecia ha completato il pagamento del rimborso al Fondo Monetario Internazionale del prestito da 750 milioni di euro in scadenza oggi. Secondo il quotidiano ellenico Kathimerini il Paese avrebbe utilizzando 650 milioni di euro di riserve Sdr (diritti speciali di prelievo) detenute presso l’Fmi che dovranno essere ricostituite entro un mese.
I rendimenti dei bund tedeschi sono ancora in risalita allo 0,68% mentre solo un mese fa avevano toccato un nuovo record al ribasso allo 0,05%, sotto gli effetti del Quantitative easing della Bce. Gli esperti spiegano la volatilità dei titoli di Stato con un aumento delle attese inflazionistiche, prezzi del petrolio più alti e la ridotta liquidità degli asset a causa degli acquisti della Bce.
Nell’asta di oggi la riapertura da parte della Germania del Bund decennale indicizzato all’inflazione con scadenza aprile 2026, ha attratto una forte domanda: venduti titoli per 724 milioni di euro con un rendimento di -0,60%, in risalita da -1,09% dell’asta di un mese prima con una domanda per 1,22 miliardi a fronte di una offerta per un miliardo. Il rapporto di copertura è stato dell’1,7, il più alto in un asta di titoli indicizzati da metà ottobre.
In asta oggi anche i Bot annuali italiani che hanno visto aumentare i rendimenti, saliti allo 0,027% dal minimo storico dello 0,013%. La domanda è stata forte: a fronte di un’offerta del Tesoro per 6,5 miliardi, il mercato ha chiesto 11,787 miliardi con un rapporto di copertura che sale a 1,81 dal precedente di 1,77.
Lo spread Btp-Bund, secondo i dati Bloomberg, è a quota 118 punti base e il rendimento del decennale è in rialzo a 1,86%.
A Piazza Affari gli investitori sono prudenti all’indomani dell’avvertimento del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sul rischio bolla. Il Ftse Mib cede lo 0,74%. Cali anche più accentuati sulle altre Borse europee: Francoforte -2,04%, Parigi -1,7% e Londra -1,74%, dove le vendite colpiscono particolarmente Easyjet dopo le caute previsioni sul secondo trimestre. Oggi in Gran Bretagna è stato diffuso il dato sulla produzione industriale di marzo che è salita oltre le attese: +0,5% mensile e dello 0,7% su anno, contro stime di ,1% mensile e tendenziale.
Chiusura mista per le Borse asiatiche dopo l’annuncio di domenica di un nuovo taglio dei tassi da parte della Banca centrale cinese: Hong Kong -1,12%, Sghanghai +1,56% e Shenzhen +2,19%. Tokyo piatta +0,02%.
Secondo indicatore anticipatore dell’Ocse, il composite leading indicator (Cli) di maggio, che anticipa di 6-9 mesi, la crescita si sta affievolendo negli stati Uniti e continua a rallentare in Cina mentre Francia e Italia stanno facendo meglio con la ripresa nell’Eurozona che continua a rafforzarsi. Allo stesso tempo Ll’indice Ifo per l’economia mondiale è salito a 99,5 punti dai 95,9 punti nel primo trimestre dell’anno e l’economia mondiale sta lentamente guadagnando slancio: le previsioni degli esperti per il secondo trimestre dell’anno indicano per il 2015 una crescita economica mondiale del 2,3%. Il cambio euro dollaro sale dello 0,98% a 1,264 e il petrolio dell’1,81%.
A Piazza Affari guida i ribassi Mps -3,33% con il rally di ieri dopo i conti che si è già fermato. Tra i peggiori del Ftse Mib anche Buzzi Unicem -3,14%, Luxottica -2,91%, Azimut -2,72% e A2A -2,44% in attesa della trimestrale.
Corrono invece Stm +4,56% e Campari +2,67% dopo i conti e le attese per il miglioramento della marginalità. In evidenza anche Bpm +1,5%, Saipem +0,95% e Yoox +0,9% dopo che ieri ha diffuso risultati in crescita.