Borse europee nervose e prudenti, in balia della Grecia e della recessione europea. Sulla spinta dei dati macro americani, in particolare sull’aumento dei posti di lavoro, le principali Piazze europee chiudono però in territorio positivo: Francoforte +0,38%, Parigi +0,49%. Londra +0,11%, penalizzata dallo scivolone di Rbs (-2,5%) e Admiral (-6%) dopo i conti. Bene Madrid +1,05%. Non ce la fa invece Piazza Affari, colpita dai realizzi, che torna in rosso nel pomeriggio e chiude con una perdita dello 0,24%, seppur riducendo il calo d’inizio seduta. Si fa sentire sui listini la tensione pre-elettorale delle presidenziali Usa. A Wall Street gli indici sono deboli alla chiusura dell’Europa: il Dow Jones cede lo 0,22% e il Nasdaq viaggia a ridosso della parità
L’euro perde terreno sul dollaro a 1,2844, il petrolio Wti scende del 2,14% a 85,23 dollari al barile. Giù anche l’oro del 2% a 1681 dollari l’oncia. Lo spread Btp-bund si riporta a quota 350 punti con rendimento al 4,94%.
I dubbi espressi dalla Corte dei Conti greca sulla costituzionalità della riforma delle pensioni richiesta ad Atene da Ue e Fmi aggiunge incertezza all’approvazione delle misure concordate con la Troika (Atene comunque oggi rimbalza in rialzo del 5,38%). E senza certezze sul fronte greco i dati sulla recessione europea spaventano ancora di più. Il Pmi manifatturiero dell’Eurozona scende per il 15esimo mese consecutivo (a 45,4 punti) e Goldman Sachs prevede per l’economia spagnola una recessione tre volte più grave di quella prevista dal governo iberico, con una contrazione dell’1,7% del Pil. La banca ha rivisto così al ribasso la sua ultima stima di luglio di un calo dell’1,4% del Pil.
Di fronte alla situazione economica, la Consob inglese, la Fsa, chiede più realismo ai fondi pensione privati integrativi ordinando di tagliare le loro stime di crescita a partire da gennaio 2014 per rispecchiare le condizione reali dei mercati e non illudere i risparmiatori. I fondi, nel loro consuntivo annuale, al momento adottano una proiezione media di apprezzamento del 7% con una forchetta che va dal 5% al 9%.
I dati Usa in linea alle attese alla vigilia delle elezioni spingono Obama dopo i consensi ricevuti per la buona gestione di Sandy, a partire dall’endorsement del sindaco Bloomberg. Gli ordinativi alle fabbriche sono cresciuti in settembre del 4,8% a quota 475,39 miliardi di dollari, in linea alle attese e maggior rialzo per l’indice dal marzo 2011. Ma oggi gli occhi erano puntati sul dato dell’occupazione. Negli Usa sono stati creati 171 mila posti di lavoro ad ottobre, un dato in linea alle attese ma positivo se si pensa al particolare momento congiunturale con alle porte il fiscal cliff. Tuttavia, si tratta comunque di un aumento che non consente al tasso di disoccupazione di scendere e la percentuale di disoccupati sale così al 7,9% dal 7,8%, sempre in linea con le attese degli analisti.
A Piazza Affari Mps +3,67% nel giorno in cui diventa operativa la riorganizzazione delle aree territoriali. In evidenza anche Mediobanca +2,55% sulle attese di novità nel comparto bancario italiano. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore nel riassetto di Unicredit +0,23% ci sarebbe allo studio la creazione di una sub-holding Unicredit-italia, che avrebbe al suo interno anche la quota in Mediobanca e che rappresenterebbe il cantiere di una ricomposizione strategica tra Unicredit e Mediobanca, da sempre nei desiderata delle fondazioni CariVerona e Crt. Per gli analisti di Equita è ipotizzabile una fusione futura tra Mediobanca e Unicredit. Lo scacchiere delle mosse dei big del credito passa anche dalle ipotesi di fusione tra Intesa e Unicredit in ottica antiscalata rilanciate dal Corriere della Sera. Intesa cede lo 0,63%.
Sale Autogrill +2,06% beneficiando dell’upgrade di Credit Suisse a outperform e il target price a 9,1 euro. Atlantia 1,74% e Mediolanum +1,86%. Luxottica +0,37% ha acquisito il marchio di occhiali di lusso Alain Mikli. Mediaset riprende quota a +0,22% dopo la smentita di “ogni ipotesi sia di spin off societari sia di aumento di capitale di Mediaset spa”, in riferimento a ipotesi di stampa sulla nascita di una ‘newco’ con l’obiettivo in particolare di ridurre l’indebitamento.
In fondo al Ftse Mib Fiat Industrial -2,21%dopo il downgrade di Ubs a neutral, Telecom Italia -2,04% influenzata dalle indiscrezioni dell’Handelsblatt che ipotizza per Deutsche Telekom un drastico taglio del dividendo nei prossimi anni (-30%). Bper -1,86%, Finmeccanica -1,49% ed Enel Fgreen Power -1,44%.