Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale stabilita dall’Onu nel 2005 per commemorare le vittime della Shoà. Fu scelta questa data per ricordare l’evento simbolico accaduto il 27 gennaio del 1945 – esattamente 75 anni fa – quando le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nell’ultima offensiva contro la Germania nazista, liberarono in Polonia il campo di concentramento di Auschwitz. Da qui, 10 giorni prima, gli uomini del Reich si erano ritirati in tutta fretta, portando con sé i prigionieri sani, molti dei quali persero la vita durante la traversata, passata alla storia come “la marcia della morte”. Di questo come di molti altri eventi seguiti alla liberazione si trova un resoconto straordinario in uno dei capolavori di Primo Levi, “La tregua”.
La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti segnarono una svolta decisiva per la memoria storica, perché per la prima volta fornirono una ricostruzione dettagliata di come si era svolto il genocidio nazista. Oltre ad ascoltare i resoconti dei reduci, il mondo vide gli strumenti utilizzati per torturare e sterminare i prigionieri nel più grande campo di concentramento mai realizzato dal Nazismo.
In realtà, diversi mesi prima di arrivare ad Auschwitz, l’Armata Rossa aveva già liberato il campo di concentramento di Majdanek e conquistato le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka (smantellati dai nazisti nel 1943). Le rivelazioni arrivate da Auschwitz ebbero però un impatto decisamente superiore sulla ricerca storica come sulla memoria collettiva e per questa ragione le Nazioni Unite scelsero la liberazione di quest’ultimo campo (che in realtà era un complesso di campi di concentramento e di lavoro) come evento-simbolo per tenere vivo il ricordo della Shoà.
In Italia, l’istituzione della Giornata della Memoria il 27 gennaio precedette di cinque anni la risoluzione dell’Onu. Ecco il testo della legge 211 del 20 luglio del 2000, composta da soli due articoli:
«1) La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
2) In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».