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Giorgetti su Mps-Mediobanca: “Operazione nell’interesse dell’economia italiana, lo Stato non deve fare il banchiere”

Meloni: “Operazione di mercato che potrebbe portare alla nascita del terzo polo”. Nagel scrive una lettera ai dipendenti: “Offerta non concordata, cda nei prossimi giorni”

Giorgetti su Mps-Mediobanca: “Operazione nell’interesse dell’economia italiana, lo Stato non deve fare il banchiere”

“Lo Stato non deve fare il banchiere”. lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti agli Stati Generali dell’Economia della Lega ad Arona parlando dell’offerta da 13,3 miliardi lanciata da Mps su Mediobanca. Nel frattempo, attraverso una lettera, l’Ad di Piazzetta Cuccia e il dg Francesco Saverio Vinci si rivolgono direttamente ai lavoratori: “Offerta non concordata, cda nei prossimi giorni”.

Giorgetti: “Operazione nell’interesse dell’economia italiana”

“Quello che ha fatto questo governo è avere dato fiducia in assoluta autonomia a un management (quello di Mps, ndr) che ha realizzato risultati, devo dire, eccezionali, che ha un disegno e che ha fatto una proposta di mercato. Se il mercato risponderà saremo contenti e se il mercato non risponderà ne prenderemo atto. Però io credo che sia assolutamente lineare, totalmente trasparente e nell’interesse dell’economia italiana”.

«Il risparmio è una cosa delicata e seria, tutelata anche dalla Costituzione e quindi ci mancherebbe che il governo non miri a tutelarlo” ha aggiunto.

Giorgetti: “Lo Stato non deve fare il banchiere”

“Lo Stato, che persegue finalità generali, non deve fare il banchiere, tanto è vero che noi abbiamo risanato il Monte dei Paschi di Siena. Ne siamo usciti e ne usciremo definitivamente magari in futuro”, ha detto Giorgetti. 

“Bisogna capire esattamente la distinzione dei ruoli tra chi fa il banchiere e chi fa il politico o il ministro dell’Economia e delle Finanze. Il banchiere legittimamente mira a fare profitto per i suoi azionisti, dare dividendi e magari realizzare un po’ di stock option anche per lui, ed è assolutamente legittimo che lo faccia. Chi fa il ministro delle Finanze ha altre finalità, che sono finalità di interesse generale, che sono la stabilità del sistema finanziario, la sicurezza nazionale, e il fatto che le banche devono fare le banche, cioè erogare i prestiti alle imprese, specialmente le piccole e medie imprese, e non fare altre cose pur di realizzare i profitti”.

Nell’esecutivo il primo ad esporsi è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Tutte le iniziative di libero mercato sono benvenute. Siamo sempre stati per il libero mercato se serve a rafforzare il sistema bancario, che in Italia è già sano, più di altri”. Il suo partito, Forza Italia, chiede “che lo Stato esca il prima possibile dal capitale di Mps”. “Lavoriamo per un’uscita ordinata dello Stato”, disse due anni fa Giorgia Meloni. 

Meloni: “Operazione di mercato”

“L’operazione di Mps su Mediobanca è un’operazione di mercato. Se l’operazione dovesse andare in porto parliamo della nascita del terzo polo bancario che potrà avere un ruolo importante per la messa in sicurezza dei risparmi degli italiani“, ha affermato la premier Giorgia Meloni dall’Arabia Saudita.

Nagel ai dipendenti di Mediobanca: “Offerta non concordata, cda dei prossimi giorni”

“È stata annunciata un’offerta pubblica di scambio totalitaria da parte del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. Desideriamo condividere con tutti voi le informazioni che sono al momento disponibili e alcune convinzioni che oggi sentiamo più forti che mai”, hanno scritto l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e il direttore generale Francesco Saverio Vinci, in una lettera ai dipendenti di Piazzetta Cuccia.

“L’offerta non è stata concordata e il cda di Mediobanca si riunirà nei prossimi giorni per esaminarla ed esprimere le proprie valutazioni al riguardo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi di tutti gli stakeholder e, in particolare, dei propri dipendenti», spiega il documento.

“Le persone che lavorano nel nostro Gruppo sono infatti il fondamento e la base dell’eccellenza dei risultati ottenuti in questi anni. Con il piano One Brand One Culture abbiamo messo i nostri valori e le nostre competenze al servizio dell’ulteriore creazione di valore per tutti gli stakeholder lavorando tutti insieme con la passione e la dedizione che ci contraddistingue.

“Abbiamo consolidato la nostra leadership nell’investment banking e nel credito al consumo e abbiamo sviluppato un modello di private & investment banking che rende unico il nostro posizionamento nel wealth management e che ci permette di crescere a tassi superiori al mercato” fanno il punto i due manager.

“Nelle prossime settimane continueremo ad essere al centro dell’interesse dei media; questo è accaduto tante volte in passato e non ci ha mai impedito, né ci impedirà, di continuare a garantire l’eccellenza dei servizi ai nostri clienti risultando all’altezza di una tradizione che ci vede protagonisti nel settore bancario italiano ed europeo sin dal 1946”, si legge nella lettera.

“Le persone di Mediobanca sono il principale asset e il fondamentale presidio dell’autonomia e dell’indipendenza del nostro Gruppo. Forti di questa consapevolezza possiamo guardare con fiducia e determinazione agli obiettivi che abbiamo davanti e al futuro del nostro gruppo.

Grazie per il vostro duro lavoro e per la vostra professionalità: da sempre il tratto distintivo di Mediobanca. Le sfide che abbiamo davanti saranno l’occasione per dimostrare insieme, ancora una volta, tutto il nostro valore”, concludono Nagel e Vinci.

(Ultimo aggiornamento: ore 09.11 del 26 gennaio).

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