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Giorgetti ha il coraggio di dire la verità sui conti pubblici ma anziché interventi spot servono riforme alla Draghi

Giorgetti ha avuto il coraggio di parlar chiaro sui conti pubblici e sulla n necessità di chiedere sacrifici ma ora deve fare tesoro del Rapporto Draghi e proporre non interventi spot ma riforme radicali. Ce la farà?

Giorgetti ha il coraggio di dire la verità sui conti pubblici ma anziché interventi spot servono riforme alla Draghi

Finalmente c’è un ministro che ha il coraggio di dire che la pacchia è finita: non per l’Europa, come in campagna elettorale reclamava Giorgia Meloni, ma per l’Italia e che perciò occorre pensare ai sacrifici per aggredire il debito e mettere a posto i conti pubblici. È il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, leghista solo di facciata ma realista di fatto.

Appena ha parlato di tagli di spesa e di tasse per le grandi imprese è stato subissato da un diluvio di critiche, non dalle opposizioni ma dai suoi alleati di governo. Ma ha tenuto duro, anche se la controprova ci sarà nella manovra di bilancio.

Reso onore al merito di Giorgetti, resta da vedere in che cosa si articoleranno i sacrifici, se saranno equi come la Costituzione chiede e se saranno finalizzati alla crescita. Ecco perché sarebbe utile che il ministro facesse tesoro fino in fondo dei consigli del Rapporto Draghi: non interventi spot per colmare provvisoriamente i buchi di bilancio ma riforme organiche destinate a incidere nel profondo del bilancio dello Stato e dell’economia.

È certo che, di fronte a un programma di riforme radicali, la maggioranza, ma anche l’opposizione, non nasconderà la sua riluttanza. Ma hic Rhodus, hic salta. Caro Giorgetti, sei il miglior ministro del Governo e allora provaci.

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