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Giorgetti fa retromarcia: “Mai detto che Mes sarebbe stato approvato. Niente manovra aggiuntiva col nuovo Patto”

Imagoeconomica

Giovedì 28 sarà il giorno decisivo per la Manovra di Bilancio, che riceverà l’ok definitivo della Camera. Nel frattempo tocca al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dire la sua sui principali temi, e problemi, che l’Italia sta affrontando nell’ultimo periodo, dalla legge di Bilancio (appunto) alla mancata ratifica del Mes, passando per l’odiato (da lui) Superbonus e per il Patto di Stabilità.

“Quello che posso dire è che le previsioni” del governo con i documenti programmatici “sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità, non sono previste manovre aggiuntive”, ha detto Giorgetti in commissione Bilancio alla Camera. Secondo il ministro, l’accordo raggiunto a livello europeo rappresenta “un compromesso, se verso il basso o verso l’alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo». Poi ha aggiunto: “Il successo italiano è la possibilità dell’allungamento” fino a “sette anni per coloro che rispettano il Pnrr. Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr – ha sottolineato – in tutto questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese”

Giorgetti: “Sul superbonus Camere sovrane, ma è un’allucinazione”.

Dopo aver detto che da mesi gli provoca “il mal di pancia” e aver respinto al mittente tutti i tentativi dei colleghi di maggioranza di arrivare a una proroga, anche in versione mini, il ministro Giorgetti in Commissione Bilancio torna a parlare del suo argomento preferito: il superbonus 110%.

Sul superbonus, ha detto che “è il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri” e il superbonus “è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire”. Anche sul bonus al 70% ha aggiunto: “Vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po’ da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto” anche perché “quando fai debito lo paghi” e sono “miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza”.

Giorgetti sul Mes: “Mai detto che l’Italia lo avrebbe ratificato”

Giorgetti ha parzialmente risposto agli attacchi arrivati in questi giorni dalle opposizioni, secondo cui il ministro dovrebbe dimettersi dopo il voto della maggioranza che ha bloccato la ratifica della riforma del Mes. Giorgetti, in base alle dichiarazioni di alcuni esponenti dei partiti di minoranza, avrebbe infatti detto che nel suo ruolo “aveva interesse che fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario” ma “non c’era aria” per farlo.

Parlando in commissione, il numero uno ha detto: “Prima di tutto io non ho mai detto né in Parlamento, né in Europa, né in nessuna altra sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes. Ho letto cose assurde, assolutamente false e vi prego di prenderne atto” ha proseguito il ministro dell’Economia, spiegando di aver affermato semplicemente che dopo quattro rinvii “una decisione il Parlamento per serietà avrebbe dovuta prenderla”. 

“Il Parlamento sovrano ha votato e ha votato come avevo anticipato in sede europea dove ho sempre detto” che gran parte del Parlamento era contraria e “l’esito sarebbe stato inevitabilmente questo”.

Il Mes, ha continuato Giorgetti, “non è né la causa né la soluzione del nostro problema che si chiama debito. Avete capito?”. Per lui, “dobbiamo concentrarci sul fatto che il debito, in particolare quando costa ed è oneroso, deve essere tenuto sotto controllo, altrimenti il Paese non ce la fa. O ce la fa mantenendo la rendita, come direbbe qualche vecchio marxista, e non premiando chi fa produzione, chi lavora e chi intraprende, che è la missione del governo”.

Giorgetti sulla Manovra: “Al Senato migliorati i saldi di finanza pubblica”

“Con riferimento all’esame della legge di bilancio l’esame del Senato ha prodotto una serie di cambiamenti che hanno nel complesso” prodotto “un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”, ha affermato Giorgetti, citando le modifiche intercorse nell’esame di Palazzo Madama e tra l’altro le misure sulla previdenza di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari ma anche le misure a contrasto del disagio abitativo o quelli relativi alle infrastrutture. “È stata mantenuta intatta – ha osservato – le quadratura e l’impianto della nostra proposta e il governo lo valuta positivamente”.

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Categories: Politica