Giglio.com, società quotata all’Euronext Growth Milan e attiva nella vendita online di abbigliamento e accessori di lusso, è entrata nel settore del second- hand tramite l’alleanza con Vestiaire Collective, uno dei maggiori player internazionali di questo segmento.
Alla base dell’accordo c’è il progetto di Giglio.com di incentivare la moda circolare e promuovere un consumo consapevole, riducendo gli sprechi e “aprendo ai propri clienti la possibilità di rivendere i capi iconici del loro guardaroba” dice una nota della società.
A Piazza Affari il titolo, che nell’ultimo mese ha guadagnato il 4,44%, oggi quota 0,75 euro in rialzo dello 0,03%.
“Questa prestigiosa partnership sposa naturalmente il percorso valoriale che stiamo perseguendo in termini di sostenibilità ambientale e sensibilizzazione della fashion industry rispetto al tema dell’economia circolare” dice Giuseppe Giglio, Presidente e Amministratore Delegato di Giglio.com. “Offrire la possibilità ai nostri clienti di dare una seconda vita ai propri capi rappresenta un ulteriore step verso un’esperienza di shopping più consapevole, che rafforza il nostro posizionamento come precursori dei trend del settore”.
Ecco come funziona il servizio
Si tratta di un servizio di re-sale online, offerto da Vestiaire Collective ai clienti Giglio.com. Ad essere coinvolti dall’iniziativa saranno circa 50 brand di alta moda fra i più acquistati su Giglio.com, adatti ad una seconda vita proprio perché intramontabili e lontani dalle logiche usa e getta del fast fashion. Attraverso una landing page dedicata, gli utenti avranno la possibilità di vendere i propri capi usati a Vestiaire Collective che vanta un catalogo di più di cinque milioni di articoli rari e ricercati, e riceveranno in cambio una gift card da spendere sul sito Giglio.com, per acquistare articoli nuovi, del valore pari al valore dell’articolo venduto, maggiorato di un ulteriore 10% offerto da Giglio.com. La partnership tra Giglio.com e Vestiaire Collective è di ampio respiro internazionale, infatti potranno accedere al servizio i clienti in Europa, del Regno Unito e degli Stati Uniti. “Siamo entusiasti di continuare a collaborare con i più importanti attori del settore per plasmare un futuro più sostenibile. Con la crescita del nostro collettivo, cresce di pari passo il nostro impatto positivo sull’industria della moda. Oggi, siamo lieti di accogliere Giglio.com in questo viaggio circolare e di annoverarla tra i nostri partner di rivendita.” – ha commentato Dounia Wone, Chief Impact Officer di Vestiaire Collective
Il Report 2023 di Vestiaire Collective
Nel recente Impact Report 2023 di Vestiaire Collective è emerso che 8 utenti su 10 della piattaforma affermano che acquistare e vendere articoli di lusso di seconda mano ha permesso loro di investire in pezzi di qualità superiore, che durano più a lungo. Inoltre l’85% afferma di essere disponibile ad acquistare meno articoli, ma di migliore qualità. Secondo il rapporto inoltre l’acquisto di un articolo sull’app ha un impatto ambientale del 90% inferiore rispetto all’acquisto di un prodotto nuovo, prendendo in considerazione il consumo di acqua, l’inquinamento idrico e l’utilizzo del suolo. Proiettando le stime sulle emissioni di carbonio risparmiate rispetto a quelle prodotte dall’acquisto di un articolo nuovo su tutte le vendite della piattaforma nel 2022, l’azienda ha calcolato di aver evitato circa 57.000 tonnellate di CO2 e – quasi tre volte (2,8) più emissioni rispetto alla propria impronta di carbonio, con un impatto climatico positivo senza compensazioni. La società francese, nata nel 2009, lo scorso anno ha “bandito” dalla sua piattaforma i brand del coisdetto fast-fashion.
Da azienda di famiglia di Palermo a società presente in 150 paesi
Giglio.com, ha clienti in oltre 150 paesi, ospitando alcuni tra i più prestigiosi brand fashion e luxury per donna, uomo e bambino. La sua attività è iniziata nel 1965 con la famiglia Giglio, titolare di boutique di alta moda a Palermo, che nel 1996 ha lanciato il primo fashion store online in Italia,di fatto un pioniere del settore nel nostro Paese.
La società ha chiuso il primo trimestre di quest’anno con 9,7 milioni di euro di ricavi, + 40% rispetto al periodo corrispondente 2022 complice una crescita sostenuta sui mercati esteri.