Manca poco all’annuncio del primo ministro Shinzo Abe: elezioni anticipate e stimoli di bilancio (oltre a quelli monetari) all’economia. La borsa giapponese si riprende dopo il lunedì nero, quando l’indice Nikkei aveva perso il 3% di seguito al secondo trimestre consecutivo di calo del Pil giapponese: ora sta salendo del 2,1%.
L’indice regionale MSCI Asia Pacific registra invece un progresso minore, dello 0,4%, appesantito da Shanghai, che perde l’1% dopo l’annuncio di una discesa dei prezzi delle case a ottobre, in 69 delle 70 città censite (l’indice della borsa cinese è relativamente a buon mercato, dato che quota 9,1 volte gli utili stimati per quest’anno).
Lo yen ha ripreso il deprezzamento, toccando quota 116,6 contro dollaro, il livello più svalutato dal 2007.
L’euro è sceso contro dollaro, a 1,247. Sempre sostenuto il prezzo dell’oro, a 1186 $/oncia. Il greggio WTI è poco variato, a 75,3 $/b (il Brent è a 78,9). Stabili i futures su Wall Street, positivi quelli su Londra.