Il governo giapponese ha espresso la volontà di creare in Antartide una nuova base scientifica, attrezzata per prelevare campioni di aria rimasta intrappolata nel ghiaccio da oltre un milione di anni.
Lo scopo? Studiare la composizione dell’atmosfera di quell’epoca e acquisire informazioni utili per prevedere i futuri cambiamenti climatici. Analizzando le bolle d’aria imprigionate nelle lastre di ghiaccio, si è infatti in grado di tracciare l’andamento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre sin dai periodi più antichi. Il Giappone ha già due basi attive nel continente di ghiaccio, la stazione Showa, sulla costa, e quella Dome Fuji, all’interno. I ricercatori della Dome Fuji hanno già ottenuto, perforando il ghiaccio fino a raggiungere i 3000 metri, un campione d’aria risalente a 720.000 anni fa. Il record, che il Giappone intende battere, è al momento in possesso del team europeo, che ha portato in superficie una bolla d’aria di 800.000 anni or sono.
“L’idea di una nuova stazione ha preso corpo la scorsa settimana, durante una riunione della commissione governativa, come un’importante possibilità per il prossimo progetto antartico, che avrà inizio nel 2016,” ha detto un funzionario del ministero della Scienza e della Tecnologia. Il progetto giapponese, comunque, dovrà essere esaminato, e ottenere l’approvazione, sulla base del Trattato antartico, che, in vigore dal 1961, consente la presenza sul territorio dell’Antartide ai vari Stati, purché perseguano scopi scientifici e rinuncino a finalità militari o di sfruttamento economico.