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Giappone, “tasse” è l’ideogramma simbolo del 2014

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Ogni dicembre si svolge in Giappone una cerimonia molto particolare: in uno dei più importanti templi buddhisti di Kyoto, l’antica capitale, viene ufficialmente proclamato l’ideogramma che rappresenta l’anno che sta per finire, che ne esprime la cifra distintiva. La scelta dei giapponesi quest’anno è caduta su un carattere che si legge “zei” e significa “tasse”. 

La proclamazione dell’ideogramma dell’anno avviene al termine di un sondaggio nazionale a cura della Japan Kanji Aptitude Testing Foundation, organizzazione che si occupa di mettere a punto i test che valutano la conoscenza degli ideogrammi (“kanji”, cioè “caratteri di origine cinese”) e in genere di promuovere la scrittura ideografica. Per votare l’ideogramma dell’anno ci si può collegare a una pagina apposita su Internet oppure inviare una cartolina alla Kanji Testing Foundation. 

Alla proclamazione dell’ideogramma segue una cerimonia presso il tempio Kiyomizudera, uno dei più antichi della città: il sacerdote capo, armato del tradizionale pennello per esercitare l’arte calligrafica, traccia su un enorme foglio di carta il carattere prescelto e da quel momento l’anno in questione viene identificato con quel dato ideogramma. 

“La gente non ne può più delle tasse” dice Seihan Mori, il sacerdote che ha officiato la cerimonia, “ed è perché ha le tasse sempre in mente che ha votato questo carattere”. L’anno in corso, in effetti, ha portato ai nipponici un notevole inasprimento tributario, con un innalzamento di tre punti percentuale (dal 5 all’8%) dell’aliquota delle imposte sui consumi.

Il tutto accompagnato da una scia di episodi di corruzione nei palazzi della politica, scandali che hanno reso i giapponesi assai diffidenti su come lo Stato impieghi i soldi che richiede ai contribuenti. Se l’ideogramma “zei”, del resto, ha vinto nettamente, un ottimo piazzamento ha totalizzato anche il carattere il cui significato è “menzogna”.


Allegati: asahi

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