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Giappone: fisco e debito le priorità

Il ministro delle Finanze Yoshihiko Noda è stato scelto come nuovo premier dal partito di maggioranza, lIl Pdj. Noda sostituisce il dimissionario Naoto Kan, travolto dalle critiche per la gestione del dopo terremoto e tsunami del’11 marzo scorso. Noda è il sesto premier negli ultimi cinque anni, a dimostrazione delle difficoltà che incontra il Paese asiatico, la terza economia del pianeta, investita da una crisi che dura ormai da vent’anni.

Noda, 54 anni, ha superato nel ballottaggio il ministro dell’Industria Banri Kaieda, appoggiato dagli apparati del partito. Nella sua prima conferenza stampa da premier (il voto in Parlamento è previsto per la serata di martedì) Noda ha fatto un appello all’opposizione conservatrice. “Stiamo vivendo un’emergenza nazionale – ha detto –, dobbiamo fare i conti con l’allarme nucleare, far ripartire la ricostruzione e superare la crisi economica. Per questo voglio costruire relazioni di fiducia con l’opposizione”.

Noda è fautore di una vasta riforma fiscale che preveda un innalzamento delle imposte sui consumi, oggi ferme al 5%, per avviare il risanamento del debito pubblico, il più alto del pianeta. “Stiamo esaminando varie opzioni – ha detto ieri – Presto la commissione fiscale del governo presenterà le nostre conclusioni”.

La nomina di Noda rischia però di avere conseguenze negative nei rapporti con Cina e Corea del Sud. Il neo premier, di recente, ha ribadito che a suo dire i criminali di guerra del Sol Levante “in realtà non erano affatto dei criminali”. Per questo sono legittime le visite dei politici al tempio Yqsukuni, dove sono onorate le vittime di guerra nipponiche, criminali compresi.

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