Il deficit commerciale giapponese è cresciuto alla cifra record di 83,4 miliardi di dollari nell’ultimo anno fiscale, a causa del declino dell’export dovuto agli alti corsi dello yen e ad un’accresciuta importazione di gas e di greggio. I dati ufficiali rivelano però che il deficit di marzo, il nono mese consecutivo, era pari a 362,4 miliardi di yen in miglioramento rispetto ai 779,5 miliardi di yen registrati a febbraio.
L’export è caduto del 2,1% nell’anno fiscale aprile-marzo a 652,4 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono aumentate del 3,4% a 735,8 miliardi. Il deficit è superiore dell’84% rispetto a quello dell’anno fiscale precedente.
A pesare sui bilanci l’andamento dello yen e le dispute territoriali tra Giappone e Cina che hanno avuto nefaste conseguenze sugli scambi commerciali tra i due Paesi asiatici. Ad avere un’influenza negativa anche la maggiore importazione di petrolio e gas, causato dalla chiusura di molti impianti nucleari dopo il disastro di Fukushima del 2011.
Le esportazioni giapponesi verso la Cina sono diminuite del 9,1% mentre quelle nel resto della regione asiatica sono precipitate del 42 per cento. Le spedizioni verso l’Europa sono calate del 14%, mentre le importazioni sono cresciute del 4,5 per cento.
In controtendenza, gli scambi con gli Stati Uniti. L’export è aumentato del 10% e l’import dell’1,5 per cento.
http://ajw.asahi.com/article/economy/AJ201304180020