Carlos Ghosn, presidente e ceo dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, è stato arrestato a Tokyo. La notizia è stata anticipata da Asahi Shinbun, il secondo quotidiano giapponese per copie vendute. Ghosn avrebbe omesso di dichiarare alcune centinaia di milioni di yen (milioni di euro) incassati come retribuzione aziendale.
Dopo alcune ore è arrivata la conferma da parte di Nissan. La casa automobilistica ha annunciato di aver scoperto numerosi atti di cattiva condotta di Carlos Ghosn e di volerlo estromettere dalla carica di presidente. Nissan precisa che le sue indagini sono andate avanti da diversi mesi e hanno permesso di evidenziare che Ghosn ha denunciato alla Borsa di Tokyo compensi inferiori all’importo effettivo. Secondo Nissan, inoltre, Ghosn ha commesso “numerosi altri atti significativi di cattiva condotta, come l’uso personale dei beni aziendali”. Secondo il quotidiano nipponico Yomiuri Ghosn sarebbe stato già arrestato.
Immediata la reazione dei mercati finanziari: alla Borsa di Francoforte il titolo Nissan cade a picco di oltre 7 punti percentuali, mentre a Parigi Renault cede oltre il 2%.
Brasiliano di nascita, Ghosn è uno dei dominus nel mercato mondiale delle auto. Inviato da Renault SA per assumere il ruolo di chief operating officer di Nissan nel 1999, l’anno successivo divenne presidente della casa giapponese e quello dopo ancora amministratore delegato. Da allora, sotto la sua guida, Nissan è stata salvata dal rischio di bancarotta e rilanciata verso vendite record.
Nel 2005 Ghosn è diventato anche presidente di Renault e nel 2016 ha pilotato l’alleanza con Mitsubishi, travolta dallo scandalo per la falsificazione dei dati sull’efficienza del carburante. A dicembre di quello stesso anno Ghosn è stato nominato presidente di Mitsubishi Motors.
Lo scorso luglio è arrivata la notizia del trionfo globale: nel primo semestre del 2018 il gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi ha venduto più auto di gruppo Volkswagen, scalzando il colosso tedesco dalla vetta della classifica mondiale.
Fra gennaio e giugno di quest’anno le immatricolazioni hanno raggiunto quota 5,27 milioni, per una crescita del 7% su base annua. Il risultato è positivo per tutti i brand del gruppo: da Renault a Nissan, da Mitsubishi a Dacia, fino alla russa Lada.