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Gervinho, Guarin e non solo: i soldi della Cina seducono il calcio italiano

L’Italia fa affari con la Cina. Questa volta non parliamo di finanza e nemmeno dei prodotti italiani di lusso, bensì…di calciomercato. Ebbene sì. Arrivano dall’Estremo Oriente gli affari migliori per i club italiani che fanno respirare le proprie casse societarie grazie all’improvvisa pioggia di yuan. E così Roma e Inter non ci hanno pensato un attimo a cadere sotto le lusinghe di due club cinesi interessati rispettivamente a Gervinho e Guarin.

Partiamo dal centrocampista romanista, grande protagonista in giallorosso fino a poche settimane fa ma che ora, senza il condottiero Rudi Garcia in panchina, ha pensato bene di accettare l’offerta dei cinesi dell’Hebei e di salutare commosso in suoi compagni di squadra. Ma in fondo le lacrime di Gervinho non sono state affatto amare. Anzi, in realtà sono state dolcissime: 24 milioni di euro in 3 anni possono bastare per comprendere la decisione di lasciare il grande calcio europeo e passare a una formazione semi-sconosciuta, passata quest’anno nella massima serie cinese. 

Le fortune cinesi non avvantaggiano però soltanto Gervinho (che guadagnerà più del doppio rispetto a quanto percepiva alla Roma), ma anche per il club capitolino, che incasserà da quest’operazione ben 18 milioni di euro (più uno di eventuale bonus) da reinvestire nel mercato di riparazione nel tentativo di acquistare i giocatori giusti per Spalletti (già arrivato El Shaarawy, nelle prossime ore si dovrebbe chiudere per Perotti e Zukanovic). 

L’operazione Gervinho è un grande colpo della dirigenza giallorossa, molto più abile a creare plusvalenze che a costruire una squadra vincente. Infatti, la cessione dell’ivoriano ha generato una plusvalenza di 10 milioni di euro, visto che nel 2013 il club giallorosso lo acquistò per 8 milioni più bonus dall’Arsenal.

L’altro club che ha fatto affari in Oriente è l’Inter, che ha ceduto Guarin allo Shanghai Shenhua per una cifra vicina ai 13 milioni di euro. Al giocatore ne andranno ben 6 a stagione. Un’operazione importante in casa nerazzurra che porta denaro fresco da utilizzare immediatamente per l’acquisto di Eder, l’attaccante italo-brasiliano della Samp che piace tanto a Mancini. 

Il centrocampista colombiano troverà allo Shanghai alcuni calciatori che hanno militato in diversi club europei in tempi recenti. E’ il caso di Momo Sissoko, ex di Juve, Liverpool, Psg e Fiorentina, di Demba Ba, attaccante senegalese che ha miliato nel Newcastle, nel Chelsea e nel Besiktas e della bandiera della nazionale australiana Tim Cahill che ha giocato per tanti anni nell’Everton.

L’unica che sta a guardare in questo tourbillon di affari tra Italia e Cina è il Milan, beffato dalla vicenda legata a Luiz Adriano. Il brasiliano, acquistato in estate a circa 8 milioni dallo Shakhtar, era stato ceduto dopo soli cinque mesi per una cifra superiore a 14. Una plusvalenza record visto che in poco tempo i rossoneri erano riusciti a mettere in tasca oltre 6 milioni di euro. 

L’affare era praticamente fatto con la partenza del brasiliano e le foto di rito con la sciarpa del club di Nanchino, poi la sorpresa con le incomprensioni sulla cifra dell’ingaggio e la decisione di annullare il trasferimento. Una beffa non tanto per lui quanto per il Milan. Per lo Jiangsu poco male visto che si è rifatto in pochi giorni con l’arrivo del brasiliano Ramires dal Chelsea e l’interessamento delle ultime ore per il colombiano Radamel Falcao.

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