Il topo Geronimo Stilton fa il giornalista e dirige il quotidiano “L’Eco del Roditore” nella città di Topazia. È un personaggio made in Italy, protagonista di una serie di libri per bambini di enorme successo: le sue storie sono state tradotte in 48 lingue e hanno venduto più di 140 milioni di copie nel mondo, di cui 33 milioni solo in Italia. Ergo, Geronimo vale molti soldi. E i diritti sui suoi libri sono al centro di una battaglia legale.
Da una parte della barricata c’è la disegnatrice Elisabetta Dami, che ha dato vita al buon Stilton alla fine degli anni Novanta. Dall’altra c’è l’editore Pietro Marietti (fondatore di Piemme, oggi proprietà di Mondadori) che per primo ha creduto nel topo giornalista, permettendogli di trasformarsi in un fenomeno planetario.
Disegnatrice ed editore una volta erano amici, poi qualcosa si è rotto, ma i due rimangono soci nella IC-International Characters sr (al 65% lei e al 35% lui). E da qualche tempo si contendono davanti al Tribunale di Milano le fortune di Geronimo Stilton, che valgono 100 milioni di euro nei prossimi 65 anni, oltre ai 24 milioni prodotti finora. Già nel 2012 il valore stimato della IC era di 50 milioni.
Come riporta Il Corriere della Sera, l’inizio della lite risale al 2016, quando Dami ha fatto causa al suo editore contestando la validità del contratto firmato il 22 settembre 2003. L’autrice sostiene che quell’intesa l’avrebbe privata dei riconoscimenti che le spettavano per le sue attività artistiche, fatta eccezione per un compenso di appena 50mila euro.
Secondo Marietti, invece, Dami avrebbe ricevuto dalla IC 17 milioni di utili e 7 milioni di compensi come amministratrice, convogliando i diritti su Geronimo Stilton nella srl e affidandone l’amministrazione esterna ai licenziatari Piemme e Atlantyca spa (società editrice per l’estero).
Il 17 ottobre 2016 la società ha deliberato una transazione che, in cambio della definitiva rinuncia da parte di Dami di tutti i diritti su Geronimo Stilton, le riconosce per 65 anni una commissione calcolata in percentuale sul fatturato mondiale prodotto da libri, gadget e cartoni animati che hanno come protagonista il topo da lei creato. In tutto, si stima che questa commissione valga appunto 100 milioni.
A quel punto l’editore parla ha denunciato per infedeltà patrimoniale due dei tre amministratori di IC, parlando di golpe aziendale. Il Gip, però, ha recentemente deciso per l’archiviazione della causa penale. Resta in piedi quella civile. Per sapere come andrà a finire, non resta che tenere d’occhio “L’Eco del Roditore”.