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Germania, Scholz (Spd): “Governo con Verdi e Liberali ma senza Cdu”

Il candidato alla nuova Cancelleria tedesca fa il punto sulle trattative in corso per formare il Governo ed esclude fin da buti l’ipotesi di replicare la Grande coalizione con i democristiani sconfitti alle ultime elezioni

Germania, Scholz (Spd): “Governo con Verdi e Liberali ma senza Cdu”

In Germania si fa sempre più strada la coalizione “semaforo”, che lascerebbe dunque clamorosamente fuori la Cdu, il partito di Angela Merkel, che alle ultime elezioni è precipitato al minimo storico ma che rimane tuttavia, saldamente, il secondo maggior partito (in coalizione con la Csu) del Paese. L’orientamento era già nell’aria, visto che subito dopo il voto Olaf Scholz della Spd, vincitore della tornata, si era autoproclamato nuovo Cancelliere e erede di Frau Angela, lasciando intendere che non fosse così scontato l’ennesimo accordo con la Cdu per una Grosse Koalition sul modello delle legislature precedenti. Il leader socialdemocratico lo ha ribadito in recenti interviste: l’idea è quella di costruire una maggioranza a tre con i Verdi, terzo partito con quasi il 15%, e i Liberali, che sono saliti al 12% scavalcando gli estremisti di destra di AfD e staccando di parecchio la “sinistra sinistra” di Die Linke, precipitata al limite della soglia di sbarramento, intorno al 5%.

Ecco dunque che la coalizione si chiamerà semaforo in virtù dei colori dei tre partiti: rosso la Spd, ovviamente verde i Grunen, e gialli i Liberali, moderati di centro che sposano alcune posizioni dei potenziali alleati ma che in compenso in politica economica sono dei falchi e reclamando il ministero delle Finanze metterebbero a rischio la revisione del Patto di stabilità europeo, convinti della necessità di tornare all’austerità. Scholz tuttavia ci vuole provare e ha ricevuto il placet anche della Cancelliera uscente Angela Merkel, che ha preso atto del tonfo del suo partito, guidato ora da Armin Laschet: la Cdu-Csu ha raccolto solo il 24%, quasi 10 punti percentuali meno di cinque anni fa, quando era il primissimo partito con oltre il 30%. Adesso però la formazione di centrodestra potrebbe restare fuori dal prossimo governo, il primo del post-Merkel ma anche il primo del post-Covid e della ricostruzione europea.

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