Sarebbe diventato presidente federale già nel 2010, Joachim Gauck, se la votazione fosse avvenuta a suffragio universale. E invece il sistema elettorale premiò il candidato sostenuto da Angela Merkel, quel Christian Wulff costretto alle dimissioni venerdì scorso in seguito allo scandalo scoppiato per una serie di favori personali ottenuti dall’ormai ex presidente.
Maggioranza e opposizione, al termine delle consultazioni (durante le quali la cancelliera ha fino all’ultimo provato a proporre un altro suo uomo), hanno adesso trovato l’accordo per candidare il 72enne Gauck a succedere, il prossimo 18 marzo, al dimissionario Wulff.
Gauck è una figura istituzionale, considerata nel suo Paese di alta autorità morale: non appartiene infatti a nessuno partito ed è stato un militante per i diritti dell’uomo nell’ex Ddr. La sua opposizione al regime lo portò anche a presiedere la commissione incaricata di dissolvere la Stasi.
Il nuovo presidente dovrà dunque essere eletto il 18 marzo dall’assemblea federale composta dai deputati del Bundestag e da delegati del mondo politico e della società civile scelti dai parlamenti regionali.