Un conto è eliminarla sul campo, un conto è farla fuori dall’euro. Alla Germania, che ha duramente represso le velleità greche agli Europei di calcio con un sonoro 4-2 nella partita che valeva l’accesso alle semifinali, non conviene riservare la stessa sorte ad Atene sul campo della politica monetaria.
Se infatti, come potrebbe accadere in caso di “eliminazione” della Grecia dall’Europeo dell’economia, l’euro saltasse, per la cancelliera Angela Merkel sarebbero dolori. E a pensarlo non è l’opinione pubblica continentale nè l’inattendibile politico ateniese di turno, ma lo stesso ministro delle Finanze di Frau Angela, Wolfgang Schaeuble, tramite un’intervista rilasciata a Der Spiegel, commentando alcuni dati dell’istituto bancario Deka pubblicati dal settimanale.
Parrebbe infatti che, nello scenario della fine della moneta unica, il primo anno post-euro costerebbe alla Germania una contrazione economica del 10%, con la disoccupazione che quasi raddoppierebbe, passando dai 2,8 milioni attuali (6,7%), a 5 milioni di senza lavoro nel giro di 12 mesi. “Se la prospettiva è questa – ha commentato Schaeuble – il salvataggio della Grecia, per quanto costoso potrà essere, è decisamente il male minore”.
Il non-salvataggio di Atene infatti costerebbe alla Germania 86 miliardi di euro solo di tasca sua (aiuti non più rimborsabili), ai quali vanno poi aggiunti un’altra quindicina di miliardi tenendo conto del contributo tedesco all’Fmi, altro creditore del Paese ellenico, e delle varie e ingenti perdite delle banche pubbliche di Berlino e dintorni.
Insomma, ai tedeschi non conviene ostentare troppa sicurezza. Come sembrano invece fare gli stessi cittadini, che secondo un sondaggio Ifop sono al 78% favorevoli all’esclusione della Grecia dalla moneta unica, mentre è più morbida la posizione dei francesi (65%) e ancor più solidale è l’atteggiamento di italiani e spagnoli, che solo al 50% vorrebbero gli amici mediterranei fuori dall’euro.
Ma in Germania non solo i cittadini a pensarla così: di sicurezza ne ha fatta profusione lo stesso Schaeuble sia nel weekend, con un’intervista Bild am Sonntag nella quale escludeva categoricamente la possibilità di concedere due anni di tempo alla Grecia, come richiesto dal nuovo governo Samaras, e soprattutto, non più tardi di un mese e mezzo fa, parlando al Rheinische Post. “Vogliamo la Grecia nell’euro, ma sta a lei dimostrare di meritarlo. La sua eventuale uscita non sarà un dramma per nessuno”. Un dramma no, una tragedia (greca) forse sì.