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Germania e Francia insieme sotto la pressione degli Eurobond

Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble oggi incontrerà il suo collega francese François Baroin per proporre misure finalizzate al superamento della crisi del debito nella zona euro. Al centro dell’attenzione ci saranno la possibile tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) e l’emissione di Eurobond. La Banca centrale europea (Bce) ha dichiarato di aver speso 14,29 miliardi di euro la scorsa settimana per comprare titoli di stato europei e tranquillizzare i mercati. Ma non sono stati comunicati i nomi dei Paesi interessati. Molti osservatori credono si tratti di Spagna e Italia. Dall’altra parte dell’oceano, le speranze che Ben Bernanke inizierà a stampare presto nuova moneta, annunciando una nuova QE3 nel suo discorso di venerdì, hanno risollevato i mercati delle commodities.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha rifiutato, negli ultimi giorni, l’opzione di bond della zona euro come rimedio per uscire dalla crisi del debito dicendo che non permetterà ai mercati finanziari di dettare le politiche dell’Unione. Tuttavia la Commissione Europea non ha escluso l’opzione eurobond, mettendo così il braccio esecutivo della Ue in conflitto con la Merkel. Questo è avvenuto nello stesso momento in cui la Bundesbank ha criticato il Cancelliere tedesco per aver approvato il piano di salvataggio per la Grecia il 21 luglio, rendendo in questo modo tutti gli stati europei responsabili per i debiti reciproci.

La Commissione europea ha detto ieri che potrebbe presentare una bozza di legge sugli eurobond, insieme al report sulla sostenibilità dell’idea. “Il report, se appropriato, potrebbe essere accompagnato da alcune proposte legislative”, ha detto Olli Rehn, il commissario per gli Affari economici e monetari europei.

Se la Merkel continua a essere contraria all’idea di eurobond, alcuni commentatori credono che emergerà un “nucleo euro” più piccolo, guidato dalla Germania e un altro gruppo di economie. I Paesi periferici, come Irlanda, Portogallo e Grecia, dovrebbero in quel caso abbandonare la zona. Questa la previsione di Mohammed El Erian, Ceo di Pimco, il maggiore fondo obbligazionario mondiale.

La crisi si è acuita ieri con l’insistenza della Finlandia che qualsiasi aiuto darà alla Grecia dovrà essere accompagnato da collaterali. I finlandesi vogliono che i Greci depositino i soldi nei loro conti bancari come forma di garanzia. L’agenzia di rating Moody’s ha detto che questa misura sarebbe negativa per il giudizio sulla Grecia e sugli altri stati dell’eurozona a rischio, come per esempio l’Irlanda. L’Austria, l’Olanda e la Slovacchia hanno detto di volere anche loro dei collaterali nei loro prestiti alla Grecia, ma i ministri ellenici hanno detto che non prenderanno in considerazione altri Paesi se non la Finlandia per questo tipo di accordo.

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