Non perde tempo il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz sul tema della difesa. Dopo che, in una delle sue prime dichiarzioni successive al risultato elettorale, ha detto che la sua priorità sarebbe stata quella di raggiungere l‘indipendenza dagli Usa sulla difesa, ha subito avviato colloqui con i socialdemocratici per approvare rapidamente una spesa speciale per la difesa pari a 200 miliardi di euro, il doppio di quello approvato tre anni fa.
LEGGI ANCHE Elezioni Germania, chi ha vinto e chi no: Merz sarà il nuovo cancelliere
Tuttavia al momento i funzionari dei cristiano-democratici di Merz e della Spd devono vedere come aggirare le rigide restrizioni tedesche sui prestiti governativi per poter poi liberare risorse per l’esercito, riportano alcuni media tra cui Bloomberg, e stanno valutando di sollecitare un voto in Parlamento sul nuovo pacchetto entro il 24 marzo, prima che la nuova legislatura entri in carica.
I bond tedeschi sono scesi in vista di una maggiore emissione per finanziare la difesa, mentre le azioni del settore sono salite alla notizia: la tedesca Rheinmetall AG guadagna oltre il 4,0%, la britannica BAE Systems Plc il 2,76% e l’italiana Leonardo SpA oltre il 2% stamane. Un paniere di azioni della difesa europee di Goldman Sachs è ora salito di circa il 40% da quando Trump ha vinto le elezioni negli Stati Uniti all’inizio di novembre.
La sfida di sollecitare un voto del Parlamento tedesco
Il futuro cancelliere ha promesso maggiori investimenti militari per contrastare le minacce russe, ma per riuscirci il primo passo è modificare il “freno al debito“, normativa, introdotta nel 2009 durante la crisi finanziaria globale, che ha limitato la possibilità di indebitamento della Germania, sancendo per legge costituzionale che il deficit strutturale federale non potesse superare lo 0,35% del Pil. Norma che ora si sta rilevando però un ostacolo per le riforme necessarie a sostenere gli investimenti pubblici, in particolare in settori strategici come la difesa e le infrastrutture.
Ma per modificare la Costituzione e allentare i vincoli fiscali, Merz ha bisogno del supporto di almeno due terzi del parlamento. Una maggioranza che appare difficile da raggiungere, dato che i partiti di estrema destra (AfD) e di estrema sinistra (Linke) detengono insieme circa un terzo dei seggi e sono contrari a una maggiore spesa per la difesa, temendo che possieda un impatto negativo sulle altre spese sociali. Con meno di due terzi dei seggi, i partiti tradizionali non hanno voti a sufficienza per allentare i limiti costituzionali all’indebitamento governativo: tuttavia si potrebbe aggirare il problema spingendo per una votazione prima che la nuova legislatura si riunisca per la prima volta il 24 marzo.
Tra le idee in discussione in Germania ci sono quella di approvare un fondo speciale per la nuova spesa militare e gli aiuti all’Ucraina, hanno detto le fonti. Altre opzioni sarebbero di espandere l’attuale fondo da 100 miliardi di euro o di adattare il cosiddetto freno al debito in modo che consenta una spesa extra per la difesa.
Anche Scholz d’accordo per una convocazione d’emergenza
Anche il collega di partito di Klingbeil, Olaf Scholz , cancelliere uscente, ha sollevato la possibilità di convocare il parlamento per una sessione di emergenza, dicendo ai giornalisti che una mossa simile era avvenuta nel 1998, quando la Germania dovette prendere decisioni in merito alla guerra nell’ex Jugoslavia. “È raro che il parlamento si riunisca di nuovo, ma non sarebbe la prima volta che accade”, ha affermato Scholz.
Approvare gli aggiustamenti di spesa prima che si riunisca il nuovo parlamento “sarà una sfida, ma dovrebbe essere fattibile se Merz ci crede davvero”, ha detto Holger Schmieding, capo economista di Berenberg . “Prima delle elezioni, Spd e Verdi erano aperti all’idea di integrare il fondo per la difesa. Ciò sarebbe un risultato positivo e mitigherebbe i rischi derivanti dal risultato elettorale che ha dato una minoranza di blocco all’AfD di destra e al partito di sinistra Left se entrambi votassero contro le modifiche costituzionali”.
L’Unione Europea è sotto pressione per rispondere alla determinazione di Donald Trump di imporre una rapida soluzione alla guerra in Ucraina. Trump ha già parlato con il presidente russo Vladimir Putin ed è vicino a concordare un accordo con Kiev sulle terre rare e i suoi funzionari hanno detto che vorrebbe che le nazioni europee si assumessero la responsabilità di garantire la futura sicurezza dell’Ucraina.
Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha discusso dell’Ucraina con Trump a Washington. Si era recato nella capitale degli Stati Uniti nel tentativo di garantire un ruolo all’Europa nei colloqui di pace e rafforzare l’impegno della regione ad aumentare la spesa per la difesa, un messaggio che si prevede verrà rafforzato dalla visita del primo ministro britannico Keir Starmer giovedì. I leader dell’Ue si incontreranno a Bruxelles il 6 marzo per discutere i loro prossimi passi.