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Germania, attentato al mercatino di Magdeburgo: il terrorismo torna a colpire l’Europa

Screenshot FIRSTonline

Torna il terrorismo nel cuore dell’Europa. Venerdì sera c’è stato un tragico attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania, dove un uomo saudita di 50 anni ha falciato la folla a bordo di un’auto, uccidendo cinque persone, tra le quali un bimbo piccolo, e ferendone oltre 200 feriti, 41 dei quali versano in condizioni critiche. L’attentatore, un lupo solitario, è stato arrestato.

“È una catastrofe per Magdeburgo e per la Germania in genere”, ha commentato a caldo Reiner Haseloff, il presidente della regione Sassonia- Anhalt. È stato un atto “terribile e folle”, ha detto il cancelliere Olaf Scholz dal teatro della strage a otto anni di distanza dall’attentato – quella volta di matrice islamica – di Berlino. Questo è il momento di “restare uniti” per “non lasciare vincere chi semina odio”, ha esortato il socialdemocratico – accolto anche da qualche fischio – a due mesi dal voto del 23 febbraio. 

Cosa è successo

L’uomo, al volante della Bmw, si è scagliato contro famiglie e comitive inermi, presenti nel mercatino natalizio della cittadina. Della brutale corsa fra la folla circolano le immagini di un video girato da una telecamera di videosorveglianza, che alcuni media tedeschi hanno raccontato senza pubblicare.

L’attentatore è Taleb Al Abdulmohsen, cittadino saudita nato cinquant’anni fa a Hofuf, arrivato a marzo del 2006 in Germania. Si tratta di un medico psichiatra che viveva e lavorava a Bernburg, cinquanta chilometri a sud di Magdeburgo e che dal 2016 aveva un regolare permesso di soggiorno. L’attentatore avrebbe agito da lupo solitario e sarebbe stato più volte segnalato dalle autorità saudite. L’uomo – simpatizzante dell’AfD e di Elon Musk – non era noto agli 007 tedeschi ma un anno fa era stato classificato come “persona a rischio” dalle autorità locali. Il giorno prima dell’attacco Al Abdulmohsen era stato convocato per un’udienza in tribunale alla quale non si era presentato.

Non si ritiene ci siano altri pericoli per la popolazione, la sottolineatura. Le ragioni che hanno spinto il medico psichiatra attivo nell’assistenza ai rifugiati a compiere la strage non sono ancora chiare ma, ha spiegato il procuratore capo locale Horst Walter Nopens, potrebbero essere riconducibili all'”insoddisfazione” nutrita per il trattamento riservato dal governo tedesco ai suoi connazionali in cerca di asilo. Da tempo ritwittava account di estrema destra, complottisti, profetizzando e anelando alla vendetta. L’ultimo post poche ore prima dell’attentato: “Io dichiaro responsabile il popolo tedesco della morte di Socrate”.

Agiremo con tutta la forza della legge per assicurarci che i colpevoli non restino impuniti”, ha assicurato il cancelliere chiedendo e promettendo un’inchiesta condotta “con la massima precisione”. 

Lo shock è grande: proprio giovedì, il 19 dicembre, i tedeschi avevano ricordato l’attentato del mercatino di Natale di Berlino, alla Breitscheidplatz, dove il tunisino Anis Amir aveva assalito la folla con un camion uccidendo 13 persone, fra cui l’italiana Fabrizia di Lorenzo.

Le reazioni: sale l’allerta in Italia

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la vicinanza dell’Italia al popolo tedesco inviando un messaggio al suo omologo Frank-Walter Steinmeier: “La notizia del proditorio attentato contro il mercato di Natale suscita negli italiani orrore e unanime condanna”.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parla invece di “Evento spregevole e oscuro”.

Nel frattempo, in Italia, il Viminale ha deciso di rinforzare la vigilanza sui mercatini di Natale, su tutti i villaggi allestiti per le feste e su tutte le aree a grande richiamo turistico, più in generale sugli eventi di piazza, compresi quelli dell’inizio del Giubileo a Roma (martedì sera alle 19 a San Pietro), le cerimonie religiose, le processioni, i concerti. 

(Ultimo aggiornamento: ore 08.53 del 22 dicembre).

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