Il salario minimo in Germania è realtà. Un passaggio storico, atteso dopo 10 lunghissimi anni di discussioni, che ha persino fato esultare il ministro del Lavoro, Andrea Nahles, socialdemocratica: “Un momento di grande gioia”. Il Bundestag, il Parlamento tedesco, ha così in meno di tre mesi dato via libera, con 535 voti favorevoli su 601, al disegno di legge presentato dal governo in primavera.
“Il salario minimo si applicherà ora, in tutta la Germania, a Est e a Ovest, a tutti i lavoratori – ha continuato il ministro – e finalmente introdurrà stipendi dignitosi per milioni di persone che pur avendo lavorato diligentemente sono state sottopagate”. Secondo le stime del governo il settore dei salari bassi, inferiori agli 8,50 euro all’ora lordi introdotti dalla nuova legge, riguarda quasi quattro milioni di lavoratori. Con una percentuale alta a Est dove tra il 25 e il 30% dei dipendenti sarà interessato dalla riforma e bassa nei land dell’Ovest dove riguarda solo il 10-15% della forza lavoro.
Nonostante le critiche al provvedimento siano state molte, la componente socialdemocratica del governo di grande coalizione ha alla fine tirato dritto e la Cdu della Cancelliera Angela Merkel ha onorato il patto, togliendo la Germania dalla lista dei sette paesi sui 28 della Ue che non hanno salario minimo (l’Italia ne fa parte).