Il made in Italy in Formula 1 non è solo Ferrari: il campione del mondo Sebastian Vettel calzerà infatti scarpe Geox per altre due stagioni. E lo farà sia in qualità di testimonial della nuova linea Geox Amphibiox, sia alla guida della sua monoposto (campione in carica e in odore di conferma), grazie al rinnovo biennale del noto marchio italiano di calzature come Team Partner della Red Bull Racing.
La Geox fornirà fino al 2013 scarpe dall’alto contenuto tecnologico per i piloti e per tutto il team, caratterizzate dalla suola traspirante brevettata Geox Net System. Inoltre, a partire dalla prossima stagione, il marchio oltre ad essere già visibile sull’abbigliamento ufficiale della squadra, sarà presente anche sulle nuove vetture Red Bull.
A ulteriore conferma dello speciale rapporto instauratosi tra le due aziende leader nei rispettivi settori, il Campione del mondo in carica Sebastian Vettel sarà testimonial dello spot europeo per la nuova e innovativa linea Geox Amphibiox, totalmente impermeabile e traspirante (lo spot è stata presentato in occasione del Gp di Monza).
Insomma, made in Italy protagonista della Formula 1, in partnership con il team più quotato e vincente delle recenti stagioni. “Siamo molto felici di rinnovare la collaborazione con un partner dinamico e tecnologicamente innovativo come Red Bull Racing”, afferma il Presidente e fondatore di Geox Mario Moretti Polegato. “La partnership ha già portato grandi soddisfazioni e rappresenta un ulteriore stimolo alla costante ricerca di Geox per lo sviluppo di nuove tecnologie applicate alle nostre collezioni. Sebastian Vettel testimonial per la campagna Geox di questo autunno- inverno conferma e rafforza il successo di questa partnership fra campioni”.
“E’ un grande piacere per noi poter confermare e al tempo stesso rafforzare l’accordo con Geox” commenta il team Principal Red Bull Racing Christian Horner. “Condividiamo infatti la stessa passione per la ricerca e l’innovazione, ognuno per il proprio ambito, ed entrambi aspiriamo ad una performance vincente: c’è quindi una grande intesa”.