Il tempo sta dando ragione alla Toscana ed ai comitati che vogliono la geotermia. Il Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli davanti agli imprenditori di Assolombarda si è sbilanciato nel riconsiderare la fonte sotterranea come strategica tra le rinnovabili. Ha fatto appello al suo stesso movimento Cinquestelle per superare ambiguità e paradossi incredibili che hanno bloccato intraprese necessarie. Le paure che avevano fatto breccia in alcuni settori della popolazione, come tante altre fisime nel clou grillino, vanno scomparendo davanti a buoni affari energetici e posti di lavoro a rischio.
A Patuanelli si è affiancato il Sottosegretario Pd all’Ambiente Roberto Morassut, che ha riconosciuto al Mise la prossima approvazione del decreto Fer2 ,nonostante i ritardi. Il provvedimento “ non può coniugarsi con il mantenimento di presupposti, spesso ascientifici, sulle rinnovabili”ha detto. E sul punto geotermia Patuanelli ha espresso orientamenti convincenti ha aggiunto. Una buona prova della verità sono il Collegato ambientale alla legge Finanziaria e il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec ). Un documento sempre meno immutabile, visto gli improvvisi cambiamenti socio ambientali che colpiscono l’Italia.
La Toscana con le sue estrazioni e gli accordi con i distributori di elettricità, si batte per un riconoscimento di sistema della geotermia. Spera che il governo esca dalle incertezze per mettere sullo stesso piano tutte le fonti rinnovabili. Il tema è caratteristico della Regione dove, per prima in Italia agli inizi del ‘900, si capì l’importanza di sfruttare il calore del sottosuolo. In altre parti del mondo, dall’Islanda alla California, i sistemi di sfruttamento italiani , vedi per la centrale di Larderello , sono stati analizzati e studiati.
Il punto su cui Ministero dello Sviluppo economico e dell’Ambiente devono avere coraggio di superare incertezze e dubbi ideologici, sono i sussidi. Gli inventivi alla produzione ed allo sfruttamento intelligente della geotermia senza danni all’ambiente. Devono ridurre i sostegni alle fonti tradizionali e incentivare quelli alle rinnovabili. A tutte le rinnovabili, chiedono in Toscana: eolico, fotovoltaico, geotermia. Perché da tutte si ricava energia elettrica pulita e tutte hanno un posto importante nella strategia energetica nazionale. Soprattutto quando non hanno impatti climalteranti e non lasciano nelle viscere della terra una ricchezza infinita.