“L’espressione manovra correttiva mi crea qualche scompenso”, scherza il premier Paolo Gentiloni in Spagna, a margine dell’incontro con il primo ministro Mariano Rajoy. E subito rintuzza l’Europa per la richiesta di una nuova revisione dei conti: “Confido che l’Unione europea non sarà affatto sorda e cieca di fronte agli eventi che hanno causato problemi e danni al nostro Paese – dice il premier -. Farebbe un pessimo servizio a se stessa”.
“L’Italia ha bisogno di politiche espansive, non di manovre depressive”, ha poi aggiunto Gentiloni. “Italia e Spagna hanno il comune interesse di avere da parte dell’Europa consapevolezza dell’importanza di mettere la crescita al centro delle nostre politiche con ragionevolezza e flessibilità. Come sempre rispetteremo le regole europee ma non accetteremo manovre che possono avere effetti depressivi. Confermiamo l’azione riformatrice che l’Italia sta portando avanti”.
“In Italia non c’è alcuna instabilità – ha anche detto il premier durante la conferenza stampa di Madrid -, c’è un governo passato purtroppo attraverso la sconfitta del referendum, che lavora in continuità con il governo che ha operato per due anni, ne sviluppa le scelte programmatiche, fa le scelte che in questa fase bisogna fare. Credo che il governo debba dire solo due cose molto semplici: la prima è che noi ci occupiamo dei problemi che riguardano l’attività di governo, il Paese e guardiamo con rispetto alle scelte del Parlamento e delle forze politiche”.
Le parole del premier arrivano dopo le stoccate del ministro dell’Economa, Pier Carlo Padoan. “Molti di noi hanno auspicato che l’Europa prendesse atto che non si può continuare come se non fosse successo niente, soprattutto in questo anno molto complicato per noi”.