Nel confronto politico per la formulazione della nuova legge elettorale “il Governo non sarà l’attore protagonista: spetta a voi onorevoli colleghi la responsabilità di promuovere iniziative e portarle avanti. Il governo solleciterà questa azione perché il nostro sistema ha bisogno con urgenza di regole elettorali certe e pienamente attuabili”. Questo l’appello del neopremier, Paolo Gentiloni, nel discorso programmatico pronunciato martedì mattina alla Camera. Erano assenti dall’Aula i deputati del Movimento 5 Stella, della Lega e di Ala. Questa sera il Parlamento voterà la fiducia al nuovo Governo.
“IL GOVERNO DURA FINCHÉ HA LA FIDUCIA DEL PARLAMENTO”
“Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata del nostro governo – ha continuato il nuovo Presidente del Consiglio – Per quanto ci riguarda vale la Costituzione: il governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento. Le consultazioni hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale su questo governo di responsabilità. Ne abbiamo preso atto, procediamo nel quadro della precedente maggioranza e ci auguriamo che possano arrivare convergenze più larghe su singoli provvedimenti. Ma avremo bisogno di una discontinuità almeno sul dibattito pubblico: il governo non fa distinzioni fra gli elettori del sì e del no, si rivolge a tutti i cittadini italiani, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni. Chi, come me, è sempre stato animato da passione politica, non si ritrova nella degenerazione di questa passione. Il Parlamento è il luogo del confronto dialettico, non dell’odio. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paura. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia”.
“GARANTIREMO LA STABILITÀ DELLE BANCHE E IL RISPARMIO DEI CITTADINI”
Quanto alle priorità del nuovo esecutivo, Gentiloni ha assicurato che “sul terreno economico il governo intende rafforzare la ripresa, che finalmente si sta manifestando, anche se molto lentamente. Accompagneremo questo processo con gli investimenti per le infrastrutture, con il piano Industria 4.0 e dando nuovo slancio alla green economy. In questo quadro affronteremo anche i problemi legati al nostro sistema bancario, che nel suo insieme è solido e sta contribuendo alla ripresa con i finanziamenti all’economia reale. Sappiamo che ci sono dei casi specifici che, anche a causa di comportamenti inadeguati o illeciti, richiedono un rafforzamento patrimoniale: voglio dire molto chiaramente che il governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e il risparmio dei cittadini. Ribadisco che l’Italia è un’economia forte, che non è aperta a scorribande e che ha smentito le profezie di apocalisse che erano state formulate in caso di questo o di quell’esito del referendum”.
“DUE GRANDI QUESTIONI DA AFFRONTARE: IL CETO MEDIO SVANTAGGIATO E IL SUD”
Inoltre, secondo il nuovo Premier, ci sono “due grandi questioni su cui non abbiamo dato risposte pienamente sufficienti: innanzitutto i problemi della parte più disagiata della nostra classe media, che deve essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire l’economia, e parlo sia dei lavoratori dipendenti sia delle partite Iva. Dobbiamo difendere questi ceti disagiati. E dobbiamo fare molto di più anche sul Mezzogiorno: la decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al Sud oltre che alla coesione territoriale non deve far pensare a logiche del passato. È ancora insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud può venire la spinta più forte per la crescita della nostra economia”.
LE RIFORME DA PORTARE AVANTI
Sul piano sociale, Gentiloni ha detto che il governo punterà a “completare la riforma del lavoro e ad attuare le norme sulle procedure per l’anticipo pensionistico. Anche sul terreno dei diritti, dove molto è stato fatto, altri passi avanti possono essere realizzati. Vogliamo poi dare slancio alla riforma della pubblica amministrazione, alla riforma del processo penale e al libro bianco della difesa”.
“RIVENDICO I RISULTATI OTTENUTI DAL PRECEDENTE GOVERNO”
Quello che si appresta a chiedere la fiducia del Parlamento, ha spiegato il Presidente del Consiglio, “è un governo di responsabilità garante della stabilità delle nostre istituzioni. Concentreremo tutte le energie sui problemi degli italiani. Il profilo politico è iscritto nel quadro della maggioranza che ha sostenuto il governo precedente e che non è venuta meno. Per qualcuno si tratta di un limite: io lo rivendico, come rivendico i risultati ottenuti negli ultimi anni, di cui siamo orgogliosi e che fanno onore alla maggioranza che li ha sostenuti. Non vi nascondo che il governo nasce in un contesto nuovo, creato dalla bocciatura del referendum della riforma costituzionale e dalla conseguente scelta delle dimissioni del presidente Renzi. Questa scelta non era obbligata, ma era stata annunciata da Renzi nei mesi scorsi e averla compiuta è stata un atto di coerenza che a mio avviso tutti gli italiani che hanno a cuore la dignità della politica dovrebbero salutare con rispetto”.
“L’EMERGENZA NUMERO UNO È L’INTERVENTO NELLE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO”
Per quanto riguarda le situazioni più urgenti da affrontare, Gentiloni dà la priorità “all’intervento nelle zone colpite dal terremoto. Abbiamo avuto una risposta straordinaria nell’emergenza, ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipenderà la qualità del futuro di una parte rilevante dell’Italia centrale. Da questi passi che faremo dipende la forza del programma che abbiamo definito Casa Italia e che cerca di lavorare sulle cause profonde dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici”.
I RAPPORTI CON USA E UE
Il Governo si metterà subito al lavoro anche “sul terreno internazionale – ha assicurato il Premeir – Tra un paio di settimane l’Italia entrerà nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e assumerà la presidenza di turno del G7. Lo faremo in un momento caratterizzato da particolare incertezza, contemporaneamente alla transazione americana, che si chiuderà il 20 gennaio. Ne approfitto per confermare che siamo disponibili a collaborare con gli Usa, da sempre i nostri principali alleati”.
L’impegno sarà particolarmente rilevante “nel contesto dell’Ue e penso che sia importante partecipare sin da giovedì al consiglio europeo con l’Italia rappresentata a pieno titolo. Avremo questioni molto rilevanti all’ordine del giorno, come la discussione sul regolamento di Dublino, che riguarda la prima accoglienza di rifugiati e migranti. Su questo tema sosterremo in modo molto netto le nostre ragioni: non è accettabile, e ancor meno in un’eventuale riforma di questo regolamento, che passi il principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle politiche di austerity e troppo tollerante coi paesi che non accettano di condividere le responsabilità sui migranti”.