Gli anni Cinquanta sono il decennio d’oro dell’Italia che si risolleva dai disastri della guerra. Industria e creatività sono parte di un progetto comune volto a consolidare quella fiducia che nel decennio successivo porterà al boom economico. Il design italiano in questa decade emerge come realtà imprenditoriale che unisce con fantasia eccellenza artigianale e serialità.
Franco Albini fu l’architetto della leggerezza, delle linee ferme, semplici, correttissime. Diceva: “Sono i vuoti che occorre costruire, essendo aria e luce i materiali da costruzione”. La libreria Lb7 realizzata per Poggi nel 1957 in legno di palissandro e alluminio verniciato è un esempio di misura ed eleganza, un contrappunto tra forma e spazio, che ancora oggi incanta per la sua moderna classicità (lotto 517 stima 3.500 – 4.000).
Umberto Nordio nella sua lunga carriera di architetto e designer seppe coniugare un culto finissimo per il dato ornamentale di matrice accademica ad attenzione artigianale per i dettagli e i materiali che fanno del suo funzionalismo borghese se non di un ‘ritorno’, una continuità con il ‘mestiere’ del fare.
Un esempio ci viene da una coppia di poltrone bianche con schienale alto del 1949 per il salone delle feste di prima classe del transatlantico “Conte Biancamano” Varato nel 1925 nel 1948 venne sottoposta ad importanti lavori di ammodernamento nei Cantieri di Monfalcone. Al riallestimento collaborarono pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa, Edina Altara, all’arredo e alla decorazione parteciparono Gustavo Pulitzer e Giò Ponti mentre le sculture erano opera di Marcello Mascherini. Tra le sculture, quella dell’ampio soffitto che ornava il salone delle feste che raffigurava il mito di Giasone e del vello d’oro.
Altri importanti protagonisti sono i designer Ico e Luisa Parisi, che già nel 1947 avevano fondato lo studio ‘La Ruota’ per la progettazione d’architettura e d’arredi. Uno scrittoio toilette con piano in smalto su rame realizzato per Azucena, esecuzione De Poli, pittore Pietro Zuffi, presentato nella mostra sul design italiano di New York del 1954 sarà esitato con una stima di 5.000 – 6.000
euro.
Infine, un raffinato cassettone in legno di faggio e ottone di Gio Ponti – superbo interprete di flessibilità dell’estro creativo alla produzione seriale – realizzato negli anni ’50 per Giordano Chiesa (lotto 568 stima 12.000 – 14.000 euro). E ancora, Carlo Scarpa, Achille Castiglioni, Gianfranco frattini, Piero Ambrosetti e aziende come:Venini, Cassina ecc.
Catalogo con due sessioni d’asta con 400 lotti, giovedì 19 luglio 2014.