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Genova, Autostrade: “Nuovo ponte in 8 mesi e fondo per le vittime”

Fondo per le famiglie colpite, lavori per la viabilità e costruzione in 8 mesi di un nuovo ponte in acciaio: questi gli interventi, per un totale di circa mezzo miliardo di euro, annunciati da Giovanni Castellucci, ad della società, nella prima conferenza stampa dopo il crollo del ponte Morandi – Ma per Di Maio “è solo elemosina” – Il Governo stanzia 28 milioni per l’emergenza

Genova, Autostrade: “Nuovo ponte in 8 mesi e fondo per le vittime”

“Non siamo stati capaci di far sentire la nostra vicinanza alla città e di questo mi scuso. Ma ci siamo messi al servizio della città e delle istituzioni per reagire. Ci si aspetta da noi un aiuto concreto. Dobbiamo e possiamo fare qualcosa per alleviare le conseguenze di questa tragedia”. Lo ha detto sabato pomeriggio Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, nella prima conferenza dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, che ha causato la morte di oltre 40 persone.

UN FONDO PER LE FAMIGLIE DELLE VITTIME

“Metteremo a disposizione un fondo per le esigenze immediate delle famiglie delle vittime – ha aggiunto – indipendentemente da rimborsi e aspetti di tipo legale. Le modalità di erogazione saranno concordate con il Comune, che gestirà il fondo”.

IN OTTO MESI UN NUOVO PONTE IN ACCIAIO

Per quanto riguarda la ricostruzione del ponte, Castellucci ha spiegato che “è stato sviluppato un progetto che permette di lavorare in parallelo, accelerando i tempi, e ci consentirà in otto mesi di terminare le demolizioni e la ricostruzione del ponte”. La nuova infrastruttura, ha continuato il manager, “sarà in acciaio” e risulterà “anche meno impattante” della precedente. Inoltre, “già da lunedì sono possibili interventi per la ricucitura della viabilità delle persone e delle merci”.

UN FONDO ANCHE PER CHI DOVRÀ ABBANDONARE LE PROPRIE CASE

Autostrade, ha assicurato Castellucci, istituirà anche un fondo per coloro che saranno costretti ad abbandonare le proprie case per consentire lo svolgimento dei lavori. “Dobbiamo fare, vogliamo fare e faremo quanto nelle nostre possibilità per alleviare il dolore delle vittime e della città di Genova”, ha confermato Fabio Cerchiai, presidente della società.

RESPONSABILITÀ? AD ACCERTARLE SARÀ LA MAGISTRATURA

Sul versante delle responsabilità, Castellucci non si sbilancia: “Siamo i proprietari dell’infrastruttura, questo è innegabile, ma ad accertare la verità dei fatti sarà la magistratura. Tutte le relazioni di cui ero a conoscenza parlavano di condizioni buone. Ma questo sarà oggetto di verifiche. Tutti vogliamo sapere cosa è successo”.

I COSTI PER AUTOSTRADE: CIRCA MEZZO MILIARDO

Quanto ai costi per Autostrade, l’amministratore delegato ha detto che “facendo tutte le somme si arriva facilmente a mezzo miliardo”. Castellucci ha chiarito che la somma non comprende i risarcimenti alle vittime – ancora da definire – ma anche che nessuno degli interventi programmati dall’azienda costituisce in alcun modo un’assunzione di responsabilità per quanto accaduto. Ma il giudizio del vicepremier Luigi Di Maio è stata implacabile: “Quella dei Benetton è solo elemosina”

DAL GOVERNO 28 MILIONI PER L’EMERGENZA

Sabato si è svolto nella Prefettura di Genova anche un Consiglio dei ministri lampo sulle conseguenze del crollo del ponte Morandi. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha detto che nel corso della riunione sono stati “decisi i contributi”. In particolare, per l’emergenza il governo ha deciso di stanziare immediatamente 28 milioni di euro. Lo ha confermato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, rivelando che l’Esecutivo ha “sostanzialmente accolto” le richieste della Regione, che si aggiravano intorno ai 30 milioni di euro. Quando gli è stato chiesto se fosse stato nominato un commissario straordinario, il Governatore non ha risposto.

Nel frattempo, dopo aver parlato per giorni di revoca, ora il governo sembra orientato sulla decadenza della concessione ad Autostrade.

Leggi anche “La tragedia di Genova e il bisogno di futuro“, di Franco Locatelli.

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